Rea arrivò davanti al grande ed alto palazzo nel quale avrebbe vissuto in Anderville. Sorridente osservò l’architettura del palazzo, a dir poco moderna, e non riusciva a vedere casa sua, ovvero l’attico, anche se alla fine le sembrava di vedere qualche chiazza verde e ciò la incuriosì molto, ma, non appena entrò dentro al palazzo, il portiere la fermò consegnandole una lettera. Rea se la girò fra el mani con aria interrogativa, dovendo fermarsi con tutte le valigie prima di capire che era da parte della sua allegra famiglia, e così diceva:
“Cara Cassandra,
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che hai appena messo piede nella tua casa di Anderville, o almeno nell’entrata del palazzo.”
Rea chiuse la lettera portando tutte le valigie dentro l’ascensore, stanza parecchio larga, e mentre lo fece partire, riaprì curiosa la lettera. Le calligrafie cambiavano ogni tanto, ma erano sempre le solite due, quelle delle nonne.
“Ora, dato che non vogliamo che tu ti chiuda in camera, avremmo pensato noi di descriverti la casa, per farti capire anche il perché del mobilio, e non vogliamo ASSOLUTAMENTE che tu la cambi, anche perché è un nostro regalo, così com’è. Comunque, non appena arriverai a casa metterai piede in un androne, con pareti e pavimentazione molto chiare (il pavimento è in marmo, perciò attenta a cosa ci cade su), e sulle pareti potrai appenderci ciò che vuoi, per questo le abbiamo lasciate spoglie. La prima porta che vedrai ti porterà in un terrazzo, che fungerà da secondo collegamento fra il soggiorno e la camera degli ospiti. Un collegamento simile ci sarà fra la tua camera e quella degli ospiti. Comunque, devi sapere che abbiamo scelto il tuo palazzo in base agli angoli, infatti, la camera degli ospiti è verde, ed è puntata a nord, la cucina è rossa, ed è a sud, esattamente l’opposto della stanza precedentemente citata. La tua camera si trova ad est, ed è di un bianco candido e la stanza opposta alla tua, è il soggiorno, che è blu.”
“La disposizione di un santuario Wicca!”
“Se hai pensato al santuario tesoro, hai indovinato alla grande! È un nostro regalo, e vogliamo che la nostra nipotina abbia una vita stabile, e che la natura l’accompagni, perciò ti abbiamo preparato tutto questo, ma ora passiamo alla vera e propria descrizione. Oltre alle stanze fissate sui punti cardinali, la casa presenta altre 3 stanze: uno studio, arredato dai nonni,
un altro
bagno, sta volta più grande, arredato da mamma, e uno studio di registrazione arredato da papà, ora però continuiamo con le stanze elementari: come stavo dicendo, il
soggiorno è blu, e per alcuni effetti ottici e di mobilio, è in stile capanna africana, ma non mancano tv, luci, e divani, tutto in stile etnico. C’è anche un angolino dove potete sedervi su dei puff con un ricamo arabo. Tuo padre ha detto di scriverti che c’è un impianto stereo “divino”, ma proseguiamo con la
cucina. È in stile rustico con le mattonelle, rossa, e non manca di utensili moderni. Ha un lavello ma anche una lavastoviglie ed è una stanza molto grande, circondata da un paio d’armadi per aumentare la credenza. La potrai riempire come vuoi tesoro. Ora passiamo a nord: la
camera degli ospiti è verde, ed è sviluppata in un cono, che porta la visuale sul terrazzo e se cerchi bene c’è anche un ingresso da una delle vetrate. L’arredamento è in stile etnico, colore verde militare, il letto è appoggiato sul pavimento che è parquet, ricoperto da tappeti color verde chiaro. Ci sono alcune cassapanche, così se l’ospite vuole fermarsi più giorni, o ti servono altri posti per mettere cose come coperte o cuscini, sai dove puoi farlo. Passiamo alla
tua stanza. È larga quanto quella degli ospiti, ma, è più piccola, dato che al suo interno c’è un
bagno, con parecchi ripiani a scacchiera dove puoi mettere scarpe e borse. Hai anche una cabina armadio non troppo grande, ed un accesso alla terrazza tramite una scala a chiocciola. Il tuo letto è su un soppalco, che ha una finestra, nonché porta. Al piano sottostante hai un tavolino dove puoi piazzarci quello che vuoi, ed il tutto è illuminato da un candelabro bianco e qui il pavimento è in assi bianche, come se stessi nella campagna. Ma tutti noi siamo sicuri che la tua parte preferita sarà il giardino, sul terrazzo! Quello te lo lasciamo scoprire la sola. Ti vogliamo bene tesoro, e speriamo che ad Anderville sarai felice e tirerai fuori il meglio di te. Buona fortuna!
La tua amata famiglia.”
Appena arrivò nell’attico, Rea buttò la lettera a terra, tirò di corsa i bagagli fuori dall’ascensore e poi si tolse le scarpe per correre a vedere il giardino. Passò dal terrazzo, che le sembrò la via più veloce di tutte. Arrivata con i piedi sull’erba rimase incantata ed iniziò a correre tra gli alberi, girando e ridendo come una scema. Si mise a ballare per tutto il terrazzo urlando di gioia, perché era l’emozione che le trasmetteva il posto. Alberi di diversi tipi, messi in ordine di specie in tutto il giardino, un mini stonehenge dove poteva fare yoga o altro. Rea continuava a ballare dalla gioia, esplorando ogni centimetro di quel posto che a lei sembrava magico. Iniziò a ballare intonando una canzone che nemmeno lei conosceva, ma le parole le venivano fuori da sole ed il fruscio degli alberi sembrava volerla accompagnare in quello strano viaggio, dove lei urlava al mondo, tramite i suoi acuti, quanto amasse tutto ciò.
Benvenuti nella casa di Rea~
Piantina appartamentoPiantina giardinoEdited by .Whisper~ - 11/7/2011, 15:49