Anderville GDR

Viaggiando con Eurotunnel

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Devil Death
view post Posted on 2/9/2011, 16:07




Mi destai non appena udii il fischio del treno. Inizialmente non aprii gli occhi, ancora immerso nel torpore della dormita, ed ascoltai il treno scorrere veloce sui binari. La comodità dei sedili di prima classe aveva fatto si che mi assopissi durante il viaggio e forse che sognassi più di quanto era mio solito.
Rimasi così per qualche secondo, la testa appoggiata ondeggiava lievemente in presenza di tratti sconnessi.
Solo quando pensai che non dovevo perdere tempo mi svegliai del tutto, guardando l'orologio prima di ogni altra cosa.
Le 11.15 p.m., ancora quindici minuti e arriverò nella stazione di Anderville.
Ero partito da Londra la mattina presto, gli Osservatori britannici avevano convalidato la missione di ricerca di Kristen. Nella valigetta che mi portavo appresso erano presenti dei documenti di conferma e delle informazioni utili per iniziare la ricerca. Avevo letto più volte quei fogli. Li conoscevo a memoria.
Ora di partenza di Kristen, ora di arrivo, indirizzo della divisione del Talamasca di Anderville, numero di stanza di Kristen, l'ora stabilita per il mio colloquio con il rettore. Nessuna informazione sulla sua missione: sarebbe stato proprio il rettore ad assegnargliela. L'unica cosa che sapevo è che si trattava di spionaggio. Il punto forte di Kristen.
Da Londra, precisamente dalla stazione St. Pancras, ero arrivato a Cheriton per poi cambiare treno e viaggiare con L'Eurotunnel, compagnia concessionaria del tunnel della Manica. Attraversando il breve tratto marittimo sono giunto a Coquelles, in Francia. Da lì effettuai l'ultimo cambio di treno, verso Anderville.
Guardai fuori dal finestrino, ammirando stupito la città. I Grattacieli ero immensi, nulla a che vedere con le nuove costruzioni moderne londinesi. La città era colorata, costellata da migliaia di piccole luci che avrebbero potuto sostituirsi al sole giornaliero. La prima cosa che pensai è che il posto sembrava... magico, impregnato di qualcosa di misterioso e occulto. Conclusi che era il cielo a suscitare questi pensieri fuori dal comune: oltre ad una lieve sfumatura violacea la volta celeste era scura, come se le luci notturne non potessero nascondere quelle nuvole d'inchiostro.
Mi concentrai guardando la luna.
Non giurar sulla luna, l'incostante luna che si trasforma ogni mese nella sua sfera, per tema che anche l'amor tuo si dimostri al par di lei mutevole. Citai ad alta voce.
Avevo scelto di viaggiare in treno per riflettere più approfonditamente. Per pensare serve silenzio, ed è molto più semplice farlo in una cabina di prima classe rispetto che in un aereo pieno di gente incivile. Inoltre considero le vie ferroviarie più rilassanti. Non volevo innervosirmi ora che iniziavo la ricerca di Kristen.
Fortunatamente i permessi del Talamasca concedevano enormi privilegi. Prima classe a parte, i controlli erano stati nulli, viaggiavo tranquillamente con un'arma da fuoco nella mia valigia. Aprii la valigetta e controllai che ci fosse la lettera destinata al direttore del Talamasca di Anderville. La lettera c'era.
Per precauzione, mi ripetevo. Non potevo permettermi di fallire.
Il treno arrivò in stazione e si fermò dolcemente. Indossai il cappotto doppiopetto e gli occhiali da sole, presi valigia e valigetta ed uscii dal convoglio.
La stazione era quasi deserta, oltre alle persone che avevano viaggiato sul mio stesso mezzo, una ventina in tutto, c'erano solo alcuni addetti alla manutenzione e un paio di inservienti che pulivano stancamente il pavimento. Qualche passeggero mi guardò con discrezione, sicuramente mi consideravano un uomo di classe. Mi allontanai dai binari, scoprendo che non c'erano negozi aperti, così mi avvicinai ad una macchinetta. Inserii 50 centestimi e bevvi controvoglia il caffè poichè annacquato. Mi tolsi gli occhiali, mettendoli in tasca, quindi uscii dalla stazione.
Respirai a pieni polmoni l'aria frizzante della sera. Non faceva molto freddo: l'estate era quasi alle porte.

Avanti il prossimo! :)
 
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Varonuccia
view post Posted on 3/9/2011, 13:35




Spero vada bene >.<


Poteva un morto senza corpo avere la sensazione di avere le dita a pezzi? Non sapeva gli altri suoi simili ma il qui presente Adi si sentiva esattamente così. Guardò il libro che aveva davanti, tale Jessye Felton, una ragazza abbastanza desiderata in quel periodo. Sbuffò, lo chiuse, e si alzò dalla sedia lasciando la scrivania occupata da tanti altri volumi. Così tanto da fare... Chi ne aveva voglia?! Uscì dall'Archivio e si teletrasportò in un posto a caso nella cittadina di Anderville a cui ultimamente si era interessato, il parco. Purtroppo non era una serata particolarmente attiva; era tutto tranquillo e dopo i primi dieci minuti di pace e quiete si ritrovò a sbuffare annoiato.

Tentò la sorte da altre parti ma a quanto pareva niente di minimamente peculiare aveva in programma di accadere davanti ai suoi occhi dopo l'ora di cena. Non che non ne avesse viste di cose in non-vita sua, per non parlare della vasta conoscenza di cui era in possesso con il suo lavoro, ma c'era un bella differenza tra osservare da lontano tipo occhio di Sauron del Signore degli Anelli, e assistere di persona agli eventi. La mezzanotte non era troppo lontana e il gramo non aveva alcuna voglia di tornare alla scrivania. Cosa fare? Sfruttò a fini puramente egoistici tutti i dati a sua disposizione tralasciando le vite della maggior parte dei comuni mortali di Anderville, e la sua attenzione si puntò su un nuovo arrivato: Mattew Mason. In realtà non era la persona in sé a interessarlo, era più che altro l'uomo a cui quel Mason avrebbe dovuto parlare nella sede del Talamasca a creare una certa dose di ilarità nello spirito.

“Perché no?” si chiese con un sorriso.

Era da diverse ore che non era nell'Archivio quindi non sapeva esattamente a che punto del percorso fosse il marito dalla moglie scomparsa, ma non voleva barare più del necessario. Guardò i quadranti ticchettanti nella vetrina di un negozio di orologeria, tutti puntati sugli stessi minuti e stessa ora. Sapeva gli orari dei treni e i cambi che aveva dovuto prendere; in teoria, a meno che non ci fossero stati ritardi in quelle ore di ignoranza, non doveva mancare molto al suo arrivo alla stazione ferroviaria, alle 23:30 il treno avrebbe dovuto fermarsi lì.
Massì, chi gli impediva di divertirsi un po' alle spalle di qualcun altro? E poi mica voleva fare chissà che, una chiacchierata e via. Arrivò davanti alla stazione qualche minuto dopo la mezza, entrò e controllò il tabellone scoprendo che il treno era già arrivato. A parte inservienti e pochi passeggeri non c'era molta gente in giro, doveva solo trovare la persona giusta. Si guardò attorno e individuò la schiena di un uomo con una valigia e una valigetta. Era lui? Sì, il colore del cappotto e dei capelli erano uguali, così come l'aspetto degli oggetti che trasportava: i vantaggi dell'occhio di Sauron. Gli sarebbe piaciuta una chiacchierata in stazione ma il tizio stava già uscendo perciò doveva corrergli dietro. Aspettò di non avere testimoni attorno e si rese visibile al mondo umano, con il suo aspetto da barbone e i vestiti poco puliti e rovinati, e poi gli si affiancò con nonchalance, a poco più di un metro di distanza, lo sguardo al cielo.

Sta arrivando l'estate. Era ora, non se ne poteva più di questo freddo. commentò. Lei è appena arrivato? chiese cordiale, volgendo lo sguardo a Mattew Mason, spendendo qualche secondo per osservarlo e poi aggiungere, Bei vestiti., che detto da un barbone affamato e squattrinato non era proprio rassicurante.
 
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Devil Death
view post Posted on 3/9/2011, 17:19




Di fronte alla stazione la strada era abbastanza illuminata, c'erano lampioni su entrambi i lati della carreggiata. Sul fianco opposto la luce era interrotta in svariati punti da alcuni alberi. Anche qui i negozi erano chiusi. Meglio così: se avessi trovato un bar all'esterno avrei potuto comprare un caffè decisamente più saporito di quello bevuto nella stazione. Guardai distrattamente i palazzoni che costeggiavano la strada. Erano enormi costruzioni di minimo cinque piani munite di lunghissime vetrate. Oltre a tali efidici c'erano solo un paio di condomini sgraziati e malandati: l'intonaco era rovinato in più punti e le finestre degli appartamente parevano vertiginosamente vicine le une alle altre. Distolsi lo sguardo, guardando l'area taxi. Ancora non era presente nessuna vettura disponibile. Le persone che avevano viaggiato sul mio stesso treno erano già andate, alcune si erano incamminate velocemente a piedi, altre si erano messe d'accordo con i familiari per un comodo passaggio. Decisi di spostarmi più vicino ai parcheggi così qualsiasi taxista, anche il più disattento, avrebbe capito che necessitavo di un passaggio. Stavo per muovermi quando una voce mi sorprese.
Intorno a me si era creato silenzio, e quasi mi spaventai quando qualcuno parlò alle mie spalle, ad un metro di distanza. La temperatura inoltre sembrò abbassarsi di poco, ma il cambiamento non poteva essere causato dal vento perchè di vento non ce n'era.
La voce era cordiale e questo mi tranquillizzò. Mi voltai non appena mi chiese se fossi appena arrivato, appoggiai la valigetta a terra quando espresse il commento di apprezzamento sui miei vestiti. Misi le mani in tasca, nella sinistra sentii il contatto con il coltellino svizzero ma non lo impugnai e non lo avrei impugnato nel caso non fosse stato necessario.
Nel mentre, tra tutte queste riflessioni, osservai l'uomo che mi aveva sorpreso.
Un barbone.
Doveva avere più o meno quarant'anni, vestiva con scarpe sporche e pantaloni rovinati. Il soprabito scuro sopra alla camicia logora mi ricordava vagamente i mantelli inglesi vecchio stile.
Oh, grazie. risposi al suo commento di apprezzamento, più che altro per dire qualcosa senza lasciar trascorrere troppo tempo prima di parlare.
La temperatura non mutò, l'abbassamento repentino era strano.
Eravamo proprio di fronte alla stazione, ora io guardavo la facciata. Avevo fatto pochi passi oltre alla porta principale ed era improbabilme che quell'uomo mi fosse arrivato allo spalle dai lati. Conclusi che anche il barbone era appena uscito dall'edificio, ma all'interno di barboni non ce n'erano.
Con l'addestramento di osservatore ho imparato a ricordare per settimane intere volti che intravedevo in mezzo alla folla. La mia memoria e quella dei miei confratelli era eccezionale. Uscendo dal convoglio avevo osservato gli individui presenti, e quell'uomo non era tra loro. Era improbabile che mi fosse sfuggito, o era nascosto in un angolo oppure era in bagno.
Il suo primo commento, inoltre, mi fece riflettere. Parlava dell'estate, la stessa cosa che avevo pensato anche io. Ho imparato che le vere coincidenze sono veramente poche...
Sorrisi al barbone, chiedendomi se fosse opportuno rispondere alla sua domanda.
Esattamente. Ho visto la città dal treno e sembra enorme! Ci impiegherò un po' per orientarmi.
Con aria distratta feci un passo avanti, mettendomi quasi di fronte alla valigia e alla valigetta. Tuttavia il movimento era voluto: non si sa mai, magari era un qualunque ladruncolo, e per rubare qualcosa doveva quantomento scontrasi con me.
La circostanza sembrava sospetta, e il pensiero che il borbone di fronte a me non fosse una persona qualunque non mi abbandonava. Meglio ascoltare la sua risposta, puoi capire molto di una persona semplicemente dal suo accento. Gli diedi così un argomento per conversare.
Voi invece? Se vi trovate da tempo in questa città, cosa sapreste raccontarmi?

Va benissimo e spero che il mio vada altrettanto bene. E' la prima role su Anderville, e (nuovamente) spero che non ci sia nulla di storto ^^
 
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Varonuccia
view post Posted on 3/9/2011, 19:06




Sorrise al ringraziamento e aspettò di sentire il resto per aver qualcos'altro da dire in seguito. Gli pareva quasi di udire gli ingranaggi di quel cervelletto mortale muoversi con efficacia per controllare la situazione da qualsiasi angolazione. Non dubitava di aver già fatto scattare qualche allarme interiore, anche se Mason era osservatore da poco, aveva tutte le abilità necessarie, una tra le più utili era un buon intuito per il soprannaturale. Ah, gli osservatori! In fondo erano tutti dei paranoici cronici che si scervellavano troppo su ogni cosa. O almeno quella era la sua opinione. Ma la sua non era una lamentela, più che altro gli dispiaceva di non poter leggere nel pensiero come facevano loro, chissà quante considerazioni contorte si era già perso!

“Però se fossi in grado di leggere nel pensiero non ci sarebbe più la sorpresa... Mmm, interessante dilemma”

Stava già per perdersi nelle sue mille idiozie a occhi aperti, ma riuscì miracolosamente a tornare sulla via giusta, nella realtà insieme al suo interlocutore. Ora che lo guardava bene... non assomigliava mica a Johnny Depp? Non quello della versione dei Pirati dei Caraibi, quello più inglese... accidenti, che film era? Doveva esserci dentro anche Ian Holm se non ricordava male, e delle prostitute. Nh. Vabbè, meglio lasciar stare, dopotutto a lui non cambiava la non-vita se il tizio con cui parlava era il sosia di una star del cinema.

Oh, non si deve preoccupare, è una città grande ma in meno di un mese, se la si gira con pazienza, ci si può camminare senza pericolo di perdersi. Le consiglio però di non andare da solo nei quartieri bassi: non è un posto sempre raccomandabile, purtroppo. aggiunse infine quasi con aria cospiratoria. Ignorò il movimento dell'uomo di fronte alle valigie, non aveva importanza per lui. Al contrario fu molto divertito per come gli era stata posta l'ultima domanda. Sorrise ironico, senza riuscire a trattenersi. È da qualche anno che sono qui, ma ormai la conosco come il palmo della mia mano. È sempre così, sono quello che si dice un uomo di mondo: cammino, mi fermo e poi riprendo a camminare.

Stava probabilmente aggiungendo informazioni superflue che all'osservatore interessavano poco, ma Adi amava il suono della propria voce e se incoraggiato era capace di parlare non stop per un periodo di tempo indefinito. Il vantaggio di non dover riprendere fiato.

Ci sono talmente tante cose da raccontare su questa città. Dovrà essere più specifico: c'è un aspetto in particolare che la interessa?

Se ti serve saperlo, Adi ci sa fare con le lingue e quando si sposta usa la lingua del luogo in cui è con il relativo accento; a Anderville si parla inglese, penso quello dell'Inghilterra. Diciamo che è un inglese “normale” XD
Stai andando benissimo, molto “osservatore” *-*
Se devi usare abilità ricorda di quotarle e basta, di solito è l'unica cosa che molti si dimenticano ^^ (anch'io alle volte u_u')
 
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Devil Death
view post Posted on 3/9/2011, 23:14




La scena aveva qualcosa di lugubre, conosco il teatro e le rappresentazioni della realtà, e l'episodio che stavo vivendo aveva qualcosa di insolito. Il mio intuito diceva di stare all'erta e di aprir bene le orecchie. Fortunatamente il barbone non risparmò parole. Soppesai ogni singolo dettaglio del suo discorso, cercando di capire qualcosa di più su di lui. Parlò piuttosto a lungo, quasi come se avesse capito che era quello che volevo da lui. Ma non mi persi in altri dilemmi, perchè dovevo ascoltare.
Tenevo gli occhi incollati all'asfalto mentre la sua voce scorreva imperterrita fino a perdersi nel silenzio.
Una cosa che adoro fare è immaginare, associare nell'immediato aggettivi a qualcosa che volevo analizzare. In questo caso dovevo definire la sua voce e la prima impressione che avevo delle cose era un ottimo punto di partenza per costruire la realtà del mondo.
Sentendolo mi venne in mente una sola parola: Vecchio.
Il suo tono era scorrevole e pacato, come se gli piacesse sentire quello che diceva. Nessun culmine nei suoi discorsi, mentre parlava, con l'immaginazione, scrissi in un foglio inventato nella mia mente il suo discorso. Frequenti virgole, nessun punto esclamativo, un ritmo regolare e per niente agitato, nessuna parola "giovanile" ma nessun arcaismo. Il suo inglese e il suo accento erano perfetti, come se fosse un abile oratore. Nessuna storpiatura da dialetti locali, nulla di eclatante.
Mi ero concentrato talmente tanto sulle singole parole che quasi non capii il senso dell'intera frase. Rimasi un attimo in silenzio, soppesando ed analizzando ogni singolo dato.
Il suo tono, il suo discorso non erano per nulla giovanili, i giovani sono impulsivi ed imprudenti, è facile per loro parlare senza riflettere o concludere in fretta la propria idea. La giovenizza in sè è irrequieta, desiderosa di conoscere ed esplorare, curiosa e per questo schietta. La totalità delle informazioni acquisite (discorso lineare e per niente frenetico, tono di voce calmo ma sicuro, inglese puro) mi dicevano anzi che l'età "intellettuale" del barbone era elevata rispetto a quella fisica. Il suo discorso sul camminare e fermarsi per poi riprendere a camminare era inoltre molto interessante e poco adatto per un barbone. Guardavo ancora l'asfalto quando decisi di analizzare anche la sua postura. Alzai gli occhi, ed ovviamente mi si presentava un altro elemento interessante: postura perfetta, schiena dritta e rigida, nessun segno che potesse far intuire che lui fosse un disadattato. Il portamento era anzi fiero e rispettoso, le spalle non cadevano penosamente in avanti. Nella concezione comune i barboni sono sempre seduti a mendicare o sdraiati su una panchina a dormire. Come immaginare un barbone che non presenta, nella propria postura, nessun segno di stanchezza? Nessun segno di depressione, di odio per la vita e per la propria misera condizione! Era davvero un barbone?
Farò tesoro del vostro consiglio risposi al discorso riguardo i quartieri bassi.
Decisi di controllare se avevo davanti un uomo estremamente insolito oppure un essere sovrannaturale. Compresi quindi di avere di fronte un essere tutt'altro che umano con l'abilità passiva "percezione del soprannaturale". Ma vediamo se riesco a capire veramente chi è. Per farlo dovevo concentrarmi...
Una scusa. Si, per guadagnare tempo dovevo fargli inventare una scusa. Forse ci avrebbe messo qualche secondo per trovarne una credibile. Ero quasi certo che alla mia uscita quel barbone non fosse all'interno della stazione. Faceva al caso mio, così...
Oh, nulla in particolare, avrò modo di conoscere questa città. Piuttosto, mi chiedevo cosa ci facesse dentro alla stazione una persona come lei. Perchè lei è uscito da lì dentro, vero? Non l'avevo vista...
Quasi non avevo ancora finito di parlare che iniziai ad usare la mia abilità per riconoscere la vera entità degli individui che avevo di fronte. Non mi sentivo ancora abbastanza in pericolo per impugnare il coltellino...

CITAZIONE
Percezione del soprannaturale:
sono in grado di percepire se l’individuo che si trovano davanti è umano o meno e dopo un’attenta analisi, a patto gli elementi di studio siano piuttosto evidenti, sono anche in grado di individuare il tipo di creatura che si nasconde dietro il volto umano.
Abilità Passiva

 
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Varonuccia
view post Posted on 4/9/2011, 10:45




Oh, avrebbe fatto tesoro del suo consiglio! Amava quando la gente prendeva sul serio anche una sola minima frase dei suoi discorsi, dava una certa soddisfazione. L’unica cosa che non gli fu chiara era il motivo per cui l’uomo guardasse in basso. Sapeva di non essere il massimo della bellezza ma addirittura fissare l’asfalto… Era peggiorato in questi ultimi decenni, per caso? O forse stava pensando a qualcosa di molto osservatoresco… Beh, se avesse provato a leggergli nel pensiero, Adi non avrebbe risposto delle sue azioni, c’era poco da fare con un’emicrania del genere, e in più gli sarebbe dispiaciuto se in preda al dolore l’avrebbe fatto secco, un vero spreco. Chi avrebbe usato poi per prendere in giro il rettore del Talamasca di Anderville?

Sono sicuro che non ne rimarrà deluso, è una città a cui ci si affeziona facilmente, piena di persone a dir poco interessante. Ha quel qualcosa di magico… Ha presente? disse, quasi fosse fiero della sua bella cittadina. Avrebbe voluto aggiungere “i primi incontri sono i migliori” ma non voleva essere troppo presuntuoso.

Stava per prolungarsi e fare una panoramica dei posti più belli in perfetto stile guida turistica, ma l’osservatore lo precedette con un interrogativo. Era una trappola? Oh santo cielo, amava queste specie di giochini verbali! Che doveva rispondere? Era più divertente dire che era dentro la stazione o che era già fuori? Era più spassoso dare altra carne al fuoco ai suoi sospetti o tenere un profilo basso? Beh, lui apriva bocca, poi quello che ne usciva, usciva.

Una persona come me? ripeté prima di ogni altra cosa, inarcando un sopracciglio, della serie “hai qualcosa contro i senzatetto?”. Tanto per farlo sentire in colpa per quell’uscita poco educata. Infatti non ero in stazione, ero già fuori. continuò tornando disteso, facendo intuire che aveva perdonato la bravata giovanile. Probabilmente non m’ha visto, ero proprio in ombra dietro l’angolo; d’altra parte non si può pretendere di illuminare a giorno la notte anche con tutti questi lampioni. O forse ha già avuto esperienza di gente che appare dal nulla? ridacchiò come avesse fatto una battutina divertente.

S’era salvato? E chi lo sa. Cominciava a prenderci gusto, questo era l’importante. Attese un qualche commento e, questa volta, prima che l’altro potesse batterlo sul tempo, decise di tirare fuori un altro argomento.

Che bella fede ha al dito: sua moglie la sta aspettando da qualche parte? chiese in tono curioso.

In realtà sapeva benissimo tutta la storia, sapeva perfino dov’era Kristen, ma perché privarsi del piacere di rompere emotivamente le scatole a qualcuno solo per il semplice fatto di essere onnisciente su passato e presente?


Non mi sembra avesse dei guanti, ma se serve modifico >.<

Ho un solo appunto da farti sulle abilità: quando le usi nel testo rendile in prosa, diciamo così; non sottolineare il fatto che sono abilità fisse di un gdr, altrimenti il tutto perde spessore narrativo. Per esempio questa frase “Compresi quindi di avere di fronte un essere tutt'altro che umano con l'abilità passiva "percezione del soprannaturale"” falla diventare una cosa tipo “Compresi quindi di avere di fronte un essere tutt'altro che umano, non solo grazie a tutti gli indizi raccolti, ma anche per merito delle mie percezioni affinate dall’addestramento al Talamasca.” Le abilità ti indicano in modo asettico e impersonale quello che il tuo pg riesce a fare, sta a te ampliare, renderlo più “tuo”, sei tu a sapere e decidere cosa prova il personaggio.
Ecco, spero di essermi spiegata e non averti confuso XD Se non hai capito o hai dubbi dimmelo pure, provo a rispiegarti e ti linko dei post che ho fatto col Johnny dove le usa così puoi avere un esempio ^^

 
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Devil Death
view post Posted on 4/9/2011, 14:43




Magico. Disse che Anderville ha qualcosa di magico.
Anche io lo avevo pensato non appena l'avevo vista, sul treno...
Pensiamo allo stesso modo? Oppure...
Troppe finte coincidenze. Ora che ero sicuro che il barbone non era un vero umano dovevo pormi un'altra domanda. Cosa voleva da me?
La storia della scusa funzionò, l'essere soprannaturale pensò per qualche secondo prima di rispondere alla mia domanda trabocchetto. Questo mi diede il tempo di riflettere con calma, non feci caso al suo commento riguardante la mia potenziale offesa, tra l'altro non voluta. La sua risposta parve verosimile, ma ora che avevo scoperto la sua vera natura era ovvio che mi aveva raccontato una bugia. Ma fu proprio il suo ultimo commento a fornirmi l'ultimo elemento necessario per rivelarmi con certezza che tipo di creatura fosse.
Quando mi chiese se avessi avuto esperienza di apparizioni capii, grazie anche all'addestramento di osservatore, di avere di fronte uno spirito. Parlata perfetta, postura rigida, molteplici riferimenti velati, abbassamento di temperatura, entrata in scena sospetta.
Forse era stato troppo facile capire veramente chi fosse, certamente aveva sparso indizi grossolani nelle sue frasi, forse voleva che scoprissi la sua vera natura! Ma, in quel caso...
Fu l'intuito a rispondermi. Sta giocando con me. Se voglia solo giocare, lo stavo per scoprire.
Perfetto, dopo i primi passi in Anderville mi trovo di fronte ad uno spirito. In verità avevo avuto pochi contatti, nella vita, con simili entità. La mia applicazione riguardava principalmente lo studio e l'allenamento nelle mie facoltà mentali. Certo non ero privo di esperienza, ma un situazione come questa non mi era mai capitata. Parlare con uno spirito, essere cercato da uno spirito. Perchè?
Questo era più difficile da scoprire, e forse ci voleva troppo tempo. Mi chiesi se fosse opportuno leggergli nel pensiero, ma preferii desistere perchè gli elementi del contesto non mi erano favorevoli. Se la nostra discussione si poteva paragonare ad una battaglia, lui era l'attaccante ed io il difensore. Non pareva uno sprovveduto, forse mi stava aspettando, e io dovevo solo mostrarmi calmo e sicuro di me stesso. In incognito dovevo fare il suo gioco, ma dovevo uscirne indenne. Mi definirò fortunato se nel mentre scoprissi qualcosa di più sulle sue intenzioni.
Tolsi la mano destra dalla tasca, lì dentro non c'era nulla che potesse servirmi per difendermi. Ma alla mano destra portavo la fede...
La mia difesa iniziò a vacillare non appena, vista la fede, mi chiese di Kristen. Già, Kristen. Il mio punto debole. Parlare di lei con tono neutrale, da quando era scomparsa, mi provocava uno sforzo enorme. Il battito del cuore accelerò, mi chiesi se aveva pianificato tutto, perchè sin da subito mi chiese di mia moglie, una domanda cruciale per me. Trattenni il fiato per alcuni secondi, imponendomi di rispondere con tranquillità. Recuperai lucidità
Sì, mia moglie mi sta aspettando da qualche parte. rispondere ad una domanda con le stesse parole con cui era stata formulata la domanda stessa è un ottimo stratagemma per non sbilanciarsi.

Ma non so dove. pensai concludendo la frase.

Il suo gioco verteva intorno all'argomento Kristen? Non ero più sicuro di voler seguire la pista da lui tracciata cercando di eludere le trappole...
Sperai che la sua domanda fosse senza capo nè coda, ma subito dopo mi dissi che la mia speranza era vana. Cambiare argomento non sarebbe servito se non a rimandare il suo gioco. Avevo, tutto sommanto, la situazione sotto controllo, quindi ero pronto. E forse avrei scoperto qualcosa su di lei! Con questo pensiero mi riscossi, cercando una domanda con la quale scoprire qualche ulteriore dettaglio su di lui.
Mi si poneva di fronte un dubbio: rivelargli che avevo capito che lui è uno spirito, o fingere di ignorare la sua natura?
Se parla con riferimenti velati, farò altrettanto.
Comunque prima non l'avevo vista, è stato molto silenzioso, quasi come uno spirito, e se avesse parlato ad altri individui avrebbe rischiato di spaventare qualcuno!
Presto sarebbero giunte altre domande sospette, così mi preparai al peggio.

Non preoccuparti, niente guanti ^^ ora che ci penso (da buon osservatore!) aveva messo le mani in tasca ma non fa nulla, gliele ho fatte togliere XD XD La fede di solito si porta a sinistra (la mano sinistra rimane in tasca, dove c'è il coltellino) ma Wiki afferma che nel Nord Europa la si mette sulla destra. Mattew quindi, essendo di Londra, la porta a destra, così non c'è nemmeno questo problema :D
Per quanto riguarda l'esposizione dei poteri sei stata chiarissima, non commetterò altri errori XD


Edited by Devil Death - 4/9/2011, 18:18
 
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Varonuccia
view post Posted on 6/9/2011, 14:25




“Da qualche parte, da qualche parte, e io so doveee!” cantilenò tra sé.

Sembrava prevedibilmente a disagio a parlare della moglie, e il fatto che avesse usato quasi le sue stesse parole dava a vedere la poca voglia di sbilanciarsi troppo. O povero, povero Matt! Però era stato bravo, invece di buttarsi giù dal Big Ben e porre fine ai suoi dolori insieme alla sua vita, aveva scelto la speranza, una strada che l'aveva portato al Talamasca. Chissà cosa frullava dentro quella testolina intelligente, chissà se aveva trovato delle ipotesi azzeccate, delle nuove piste. Adi era un osservatore esterno delle vite altrui e certe volte gli seccava enormemente perché era come vedere un film senza gli spesso necessari commenti e interviste degli attori e del regista, o gli articoli dei giornali dedicati. Insomma, rimaneva il dubbio, rimaneva la domanda “perché?”.

Lo colse un'improvvisa incazzatura, ben celata all'esterno, dove il suo viso diventò solo più inespressivo per qualche secondo abbondante. Che razza di lavoro l'Archivista, alla fine le cose si sapevano solo a metà. Per avere una conoscenza completa era necessario chiedere ai diretti interessati, ma uno non può chiedere a un serial killer psicopatico “come mai sei andato giù di testa e hai ammazzato tutte quelle quindicenni bionde?”.

“Oh beh” pensò ritrovando un sorriso tranquillo stile vecchietto troppo buono e gentile per essere vero, “si fa quel che si può” e con quel sorriso sereno guardò l'osservatore, “e si cerca di sfamarsi di curiosità come si può”

Il suo animo fu pervaso da un'ombra scura e i suoi occhi erano sinistramente rivolti esclusivamente verso Mattew Mason, un'attenzione morbosa. Questa sua espressione non cambiò di una virgola alla seguenti parole dell'osservatore che scopriva le sue carte in modo troppo ovvio, se possibile il sorriso si fece ancora più dolciastro, come un genitore dall'affetto troppo soffocante guarda i propri pargoli. Ignorò completamente quelle parole e si preparò alla conversazione che secondo i suoi calcoli sarebbe stata la più piacevole di quella settimana.

Povera Kristen, in attesa dell'amato marito per tutto questo tempo... Chissà se ha perso la speranza o se ancora crede in un lieto fine; io al posto suo sarei parecchio giù di morale, soprattutto se fossi ingravidata: quale madre sognerebbe di dare alla luce il proprio figlio in un posto del genere, le pare? Non sarebbe carino che alla sua nascita lei recitasse qualche verso pieno di significato come Kristen le chiede alle volte? Oh scusi: le “chiedeva”.

Usava un tono normalissimo, uguale a quello con cui aveva parlato fino ad ora. E forse era proprio questa eccessiva normalità e eccessiva bontà del viso che rendeva la cosa veramente sgradevole.

Ukei, grazie mille ^^
Ho un'altra domanda XD Quanto tempo è passato dalla scomparsa di Kriste più o meno? Più di nove mesi?
 
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Devil Death
view post Posted on 6/9/2011, 16:24




Respiravo lentamente e da quando lo spirito aveva nominato Kristen la temperatura sembrava scesa ancora di più. Mi sentivo rabbrividire, ma non dalla paura bensì dall'emozione. Come se ci fosse in palio qualcosa di serio in un gioco estremamente pericoloso. Si alzò un po' di vento, fortunatamente il cappotto mi teneva caldo e quel calore sembrava un punto dal quale poter sempre cominciare a riordinare i pensieri e a trovare tranquillità nonostante l'entità che mi stava fronteggiando.
Con il pollice accarezzavo dolcemente l'anello infilato all'anulare. Non aveva più senso rimettere la mano in tasca: l'errore era stato fatto e non mi rimproverai più di tanto perchè prevederlo razionalmente era praticamente impossibile. Così continuavo a sfiorare lievemente l'anello, proprio come se avesse bisogno di affetto. Sicuramente lo spirito noterà questo particolare, ma la cosa è totalmente indifferente: la fede è il simbolo del mio amore per Kristen e non la nasconderei mai. Ritirarla ora dalla vista sarebbe un atto di vigliaccheria. E non c'era bisogno di accarezzare l'anello per far capire allo spirito che amavo Kristen, sempre che non lo sapesse già. Dalla risposta alla sua domanda avevo rivelato i miei sentimenti per lei, perchè il fatto che non mi fossi sblinciato costituisce di per sè un indizio. Ma meglio concedere un pezzo di verità piuttosto che raccontare una bugia riguardo mia moglie.
Immagini di Kristen mi salivano alla mente, ed ero tormentato perchè il sospetto che lo spirito sapesse qualcosa mi dilaniava. La verità poteva essere così vicina! Forse a meno di un metro da me, forse nella bocca secca di quello spirito!
Mi appellai al calore del cappotto. Sembra, a pensarci bene, una cosa stupida, ma una senzazione piacevole in un momento di difficoltà costituisce un inizio.
Studiai la sua espressione ma non ricavai nulla di positivo: a prima vista sembrava piuttosto lunatico, prima il suo viso divenne impassibile, come se l'anima avesse lasciato quel corpo, ma poi tornò a sorridere come se fossimo vecchissimi amici d'infanzia, come se ci conoscessimo da decine d'anni. Il suo sorriso era per ripicca? Una sorta di tortura? Allo spirito non mostrai alcun sentimento se non la pazienza, ma appena sorrise dentro di me imprecai, chiedendomi che cosa volesse. Era davvero importante? Non importava solo cosa io volessi da lui? Non dovevo forse fare il suo gioco cercando di capire cosa sapesse su Kristen o, al limite, su di me?
La rabbia per quel sorriso sbollì subito dopo essere nata. Sorridi alla vita, sorridile e lei sorriderà a te! Tutte cazzate, un sorriso può essere usato come arma per schernire. E avevo l'impressione che lo spirito non stesse sorridendo poichè desideroso di consolarmi per la scomparsa di Kristen. La miglior risposta ad un sorriso di scherno è un sorriso altrettanto ironico, ma io non sorrisi. Prima di tutto perchè in questo modo non avrei fatto capire che la cosa mi aveva provocato fastidio, inoltre c'erano in gioco informazioni e non era il momento adatto per sorridere. In ogni caso ora ero calmo ed il suo sorriso mieloso non mi faceva nè caldo nè freddo. Concentrato. Sono concentrato.
Cambiò di nuovo umore, e mi preoccupai perchè lo aveva fatto per tre volte in pochi secondi. Ora il suo sguardo era indagatore e minaccioso. Se stava per parlare con quello stato d'animo non erano in arrivo buone notizie...
La chiamò per nome. Kristen. Non appena sentii il nome di mia moglie pronunciato dalle sue labbra strinsi il coltellino nella tasca sinistra. Altro che il caldo del cappotto, ora era il freddo metallo che mi donava un po' di conforto. Lui sapeva! Non avevamo ancora nominato Kristen prima di quel momento, ed ora era lui il primo a tirare fuori il suo nome? Lui sapeva!
Strinsi il coltellino pensando che per uno spirito era un'arma insignificante. Ma la ferocia della mia stretta era più che altro una fonte di sicurezza non per un eventuale combattimento, ma per tenere i nervi saldi. Lo ascoltai prima impassibile, ma non appena disse "ingravidata" strinsi i denti con astio. Quanto cose sapeva quello spirito? Si era divertito a seguire mia moglie nella sua forma incorporea? Ma in quel caso, come sapeva che sarei arrivato proprio oggi ad Anderville?
Ha un contatto. Qualcosa che gli fornisce le informazioni...
Troppo complicato intraprendere in questo momento un ragionamento di quella portata. Troppe varianti da calcolare.
Ma il vero colpo basso fu quando usò il tempo passato. Era corretto nella frase e alla luce della mia vita il periodo non presentava errori. Ma lui nelle frasi precedenti aveva usato così tanti riferimenti velati... e se anche questo fosse un...
Mi tremò la mandibola, sbattei i denti, ma questa era paura e non emozione.
No, Kristen non poteva...
Iniziai a ragionare come non avevo mai fatto. La ragione mi avrebbe risposto, e l'unica risposta che contemplavo era una sola: Kristen è viva.
Contai i riferimenti velati che aveva fatto: l'estate, Anderville magica, e l'esperienza di apparizioni. Tre... così tanti...
Tre coincidenze? Io diffido nelle coincidenze, ma adesso avrei voluto tanto crederci. Mi ripetei con disperazione la sua frase nella mente. Aspetta aspetta... mia adorata logica! Aveva chiaramente detto: "Chissà se ha perso la speranza o se ancora crede in un lieto fine?" e questi sono sentimenti di una persona viva! Il suo non era affatto un riferimento velato, piuttosto una stoccata! Era molto probabile proprio perchè messa alla fine della frase, l'ultimo istante per recuperare un ragionamento considerato poco adatto! E' più probabile che una bastardata si trovi alla fine e non nel mezzo di un'espressione! La possibilità che sia un riferimento velato viene smentita dalle parole precedenti! Lo spirito ha forse voluto mettermi una spina nel fianco! Tutto questo nel caso il suo intervento fosse stato intenzionale...
Recuperai la speranza.
Passò poco meno di un minuto prima della mia risposta, ed ogni secondo era stato necessario per comprendere al meglio la situazione. Continuai a stringere il coltellino, ma ora ero molto più sereno.
Già, sarebbe carino. niente dolcezza nella mia voce. Solo un accenno di astio tenuto a bada da una volontà ferrea, come una catena che imprigiona una bestia affamata.
Sembri molto informato su mia moglie. Ma veniamo al sodo: cosa vuoi da me? Avevi già programmato questo incontro... non capita a tutti di conoscere uno spirito dopo i primi passi in una città mai vista prima. Sarebbe meglio dire che lo spirito ha voluto personalmente tale visita.

Sono passati ben cinque anni perchè ho cercato di rendere la storia di Mattew verosimile. Se Mattew entrava nel Talamasca alla scomparsa di Kristen aveva bisogno di tempo per addestrarsi come osservatore (ho immaginato che 5 anni sarebbero bastati anche perchè Matt si applica tantissimo ed apprende piuttosto velocemente). Per farsi affidare la missione, inoltre, doveva acquisire importanza e conseguire il diploma! Aspettare cinque anni era un sacrificio necessario, ma sono stati cinque anni di duro impegno e di enorme fatica. Naturalmente la situazione poteva degenerare (cinque anni sono lunghi e Kristen poteva morire nel mentre) ma la condizione di Kristen (scomparsa) è sempre stata la stessa (nessuna novità in cinque anni), quindi Mattew crede che in due varianti: o la moglie veniva subito uccisa poco dopo il rapimento, e in quel caso per lui intervenire era praticamente impossibile, oppure lei rimaneva in vita, ed era meglio andarla a cercare con poteri megabulli XD
 
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Varonuccia
view post Posted on 6/9/2011, 20:14




Deus mi piace un casino come ha analizzato la frase di Adi XDDDD Matt quando è in agitazione ha il cervello a mille, che divertente!

Caspita ma sono informazioni importantissime da mettere in scheda! Da come l'avevo letta, senza alcun riferimento ai tempi di scomparsa, penso fossero passati pochi mesi! Fila ad aggiungere tutto, sciagurato! è_é *lo rincorre con la scopa in mano*


“Ma come? Niente sfuriata o gesti inconsulti?” pensò scontento.

Dopo quasi mezzo minuto di attesa col sorriso stampato in faccia, Adi mise un piccolo broncio, deluso. Si aspettava di farlo arrabbiare un po', di godere della sua cattiveria gratuita, ma a quanto pareva non era facile ricevere soddisfazione da questo osservatore. Era seccato, e parte di lui desiderava aggiungere parola su parola per riuscire finalmente a ferire quell'animo che si era rivelato imprevedibilmente forte. O forse se lo doveva aspettare? In fondo per cinque anni quel ragazzino si era impegnato anima e corpo per sua moglie senza mai dimenticarla, c'era da mettere in conto la tenacia e l'amore che provava per lei. Che il lavoro di Archivista l'avesse reso più indifferente verso le emozioni altrui, come chi guardava troppe scene crudeli e violente alla tv o al cinema e per questo veniva desensibilizzato verso la realtà della violenza nel mondo che lo circonda? Oh no, stava perdendo la sua bravura nell'intuire le emozioni altrui?!

“Per carità, adesso mi sto psicanalizzando troppo” si disse pragmatico.

Sbuffò. Se Mattew Mason non voleva collaborare e soffrire come si deve davanti ai suoi occhi, pazienza, ci sarebbe riuscito prima o poi, anche perché non aveva nessun problema a individuare l'esatto momento in cui sarebbe stato più vulnerabile. O forse così era troppo facile? Accidenti, che dubbi! Lo fissò come si fissa un guastafeste.

Certo che sei proprio un guastafeste, non potresti soffrire un po' come tutte le persone normali? Uno ti parla di tua moglie scomparsa da cinque anni e tu non fai una piega, sei veramente un insensibile; sicuro di amarla ancora? Povera Kristen, guarda te che razza di marito si ritrova. commentò come una vecchia suocera avrebbe fatto.
Incrociò le braccia e con fare annoiato ascoltò il resto che aveva da dire. Un resto molto, molto prevedibile; tanto s'era capito che lui aveva capito, dai!
Veramente l'ho programmato nemmeno un'oretta fa, ero nei paraggi, sai. In verità ho un messaggio per Jonathan Fryme e volevo che tu glielo portassi. Sempre che non ti dia troppo disturbo, guastafeste.
 
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Devil Death
view post Posted on 7/9/2011, 12:54




A quanto pare non avevo ancora commesso un passo falso. Estrarre la mano destra dalla tasca non era stato propriamente un errore, lo spirito infatti rivelò le sue intenzioni e se davvero voleva farmi soffrire o comunque alterarmi ci sarebbe riuscito in ogni caso. Era un po' sadico, dall'incontro che avevamo avuto concludevo sicuramente che non era uno spirito dolce e zuccheroso, piuttosto un guastafeste. Ed era veramente ironico che desse a me del guastafeste!
Ma l'ironia sparì subito, perchè le sue parole seguenti mi innoervosirono parecchio. Erano ancora pronunciate al fine di provocare dolore e questo lo sapevo, ma al posto del dolore sentii ira. Conosceva il mio punto debole ed aveva tutto il diritto di sfruttare questa sua consapevolezza, ma stare realmente calmo in questa situazione era chiedermi troppo.
Parlò di me e di Kristen, dicendo fondamentalmente che non ero un buon marito per lei. E mise in dubbio il mio amore per lei! Ma come diavolo osa...
Ascoltai il resto del discorso cercando di pensare a qualcosa di bello, ma nella mia testa c'era solo un forte vento che sbatteva le finestre, rompendone i vetri, e portava via il vero guastafeste tra noi due.
Prima mi disse che l'incontro lo aveva programmato un'ora prima, e mi chiesi infastidito che differenza facesse il momento in cui l'avesse programmato, la cosa importante era il fatto che lo aveva fatto. Non diedi importanza a questa cosa e smisi un po' di ragionare, allentando la stretta dal coltellino.
Il signor Fryme, direttore del Talamasca di Anderville. E così ero stato selezionato come postino? A questo punto, se accettassi, meriterei un pagamento...
Non osare darmi dell'insensibile perchè tra noi due quello insensibile sei tu: se eri qui perchè avevi bisogno di consegnare un messaggio potevi evitare di parlare di mia moglie.
Infusi durezza nella mia voce e con un gesto stizzito della mano destra, come se stessi scacciando una mosca, feci intendere allo spirito che il discorso si chiudeva lì. Certo non avrei avuto un buon ricordo di lui visto quello che si era permesso di dirmi, ma ora la situazione poteva volgersi a mio vantaggio. Un messaggio, eh?
Sarò felice di riferire il messaggio, ma per farlo forse meriterei qualcosina in cambio, non crede?
Ecco il famoso "pagamento". La situazione poteva farsi di nuovo difficile, non sapevo come avrebbe reagito, così strinsi nuovamente il coltellino. Non dovevo fare il passo più lungo della gamba, così come pegno cercai una domanda alla quale lui poteva rispondere senza problemi. Chiedergli se Kristen fosse viva ora non aveva senso. Potrebbe, per ripicca, rispondermi negativamente, e sebbene tale risposta potrebbe essere una bugia c'era la possibilità che mi facesse soffrire inutilmente. Se la logica funziona sui suoi discorsi allora Kristen sperava ancora. Ma all'improvviso dubitai di questa certezza, lo spirito era strano e forse parlava senza una logica ma lasciava che le parole scorressero quasi come se avessero una volontà propria. Un po' come se facesse le cose come gli gira... Se Kristen fosse viva o morta, ancora non potevo dirlo. E basarmi su quello che aveva detto lo spirito potrebbe essere una falsa pista.
Troppo complicato da determinare.
Cosa chiedergli? Sicuramente il nome, ma quello dovrebbe fornirlo già lui, solitamente i messaggi vanni firmati. Mio figlio! O mia figlia? Vabbè, avrei chiesto di lui/lei.
Se si trovava con Kristen e io cercavo Kristen allora trovandola avrei trovato anche lui...
Mio figlio, o mia figlia, si trova con Kristen, vero? Mi dica la verità ed io riferirò il vostro messaggio.
Poteva raccontarmi una sciocchezza e forse ora avrebbe scelto bene le parole prima di parlare in modo che analizzarle sarebbe stato impossibile. Confidai in un suo remoto senso dell'onestà e dell'onore. Inoltre mi preparai: avrei dubitato più in una risposta negativa che in una positiva. Mi chiesi su quale principio basai questo concetto, ma non trovai risposta. Nah, basta paranoie, me le sarei fatte dopo la sua risposta!

Ora, a dire il vero non so nemmeno io come continuare il BG di Mattew, Kristen davo per scontato che fosse viva ma ora lo deicido definitivamente, riguardo al figlio boh! Mh... facciamo che è vivo/a (deciderò poi il sesso ù.ù) ma non con Kristen, è ok? Poi Adi risponderà come vuole XD
 
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Varonuccia
view post Posted on 7/9/2011, 14:36




Purtroppo se l'Archivista rivela qualcosa che sa tramite la sua infinita conoscenza non verrà mai creduto, perciò ho trovato una soluzione diversa, spero ti piaccia *-*


Insensibile io? rise. Chi è che ha aspettato cinque anni prima di iniziare a cercarla sul serio? Va bene, va bene, lasciamo stare. concesse alzando le mani in segno di resa.

Che tipo! Lui che voleva solo fare un'innocente chiacchierata a cuore aperto, aiutarlo a incolparsi per la scomparsa della moglie e piangere per l'infelicità della propria esistenza! Avrebbe dovuto essergli grato invece di rispondergli in quel modo duro, dopotutto gli stava facendo da counselor, e gratis per giunta! Ah, questi giovani d'oggi incapaci di apprezzare l'interessamento altrui. Tuttavia una cosa gliela stava dando: un buon motivo per ridere. Scoppiò in una risata quando si sentì dire “meriterei qualcosina in cambio”. Meritare qualcosa? Lui? Oh santo cielo, le assurdità dell'animo umano non finivano mai di stupirlo. Era così anche lui quando era in vita? Pieno di idee strampalate e con l'impressione che tutto gli fosse dovuto?

Dirti la verità? ripeté mentre la risata scemava via.

E come avrebbe potuto dirgli la verità se ogni cosa che gli usciva di bocca non poteva essere creduta? I difetti di essere Archivista, purtroppo, possedere tutta quella conoscenza e non poterla condividere semplicemente aprendo bocca ma seguendo per forza delle regole. Oh, ma a chi voleva darla a bere, lui non aveva alcuna intenzione di condividere nulla, che fosse possibile o meno. Non era poi così drammatico per lui essere una novella Cassandra.

Purtroppo non è così semplice, almeno per quando si tratta della mia specifica persona. Ma c'è un modo per sapere ciò che ti interessa, e se porterai il mio messaggio lo capirai... anche se non sono sicuro che il rettore vorrà rivelarti questa informazione: non è colpa sua, è solo che avete... interessi differenti.

Conflitto di interessi era dir poco. Il rettore del Talamasca, un qualsiasi rettore, avrebbe di certo giudicato più vantaggioso usare la conoscenza dell'Archivista per informazioni più utili che rintracciare moglie e figlio dati per dispersi da anni e ormai ritenuti una causa persa. Le questioni personali venivano dopo le priorità dell'organizzazione. Comunque sarebbe stata una scena interessante la conversazione tra rettore e osservatore appena trasferito, sempre se Mason riuscisse a capire per tempo che Adi era l'Archivista: perché non sfruttare lui stesso l'Archivista per avere notizie sulla propria famiglia invece che consegnare quel sapere nelle mani dei suoi superiori? Sperava con tutto il cuore che il rettore si facesse sfuggire qualcosa di bocca per permettere a Mason di intuire la verità, altrimenti che divertimento c'era?

Un'idea malsana ma maledettamente divertente cominciò a prendere forma. Sorrise in modo abbastanza maligno, come la volpe scaltra di fronte alla gallina più buona del pollaio. Che lo volesse o no, Mason avrebbe comunque portato il suo messaggio, il suo ruolo di osservatore gli imponeva di fare rapporto su qualsiasi cosa soprannaturale, compresi simpatici incontri di questo tipo.

Dì a Jonathan Fryme di portarsi dietro un guinzaglio e un cambio d'abiti la prossima volta. E... aggiunse con una pausa ad effetto, Benvenuto a Anderville, Mattew Mason.

Sorrise divertito e sparì nel nulla lasciando da solo l'osservatore. O meglio, lui era ancora lì solo che Mattew Mason non poteva vederlo. Lo aggirò e si abbassò verso una valigia infilando dentro la testa per vedere qual'era il posto migliore.

“Vediamo, vediamo, dove potrei...? Oh, ecco, qui andrà benissimo”

Allungò una mano e la posizionò in profondità dentro la tasca di un indumento: proprio in quel punto si materializzò un biglietto con su scritto “Archivio”. Si ritrasse, contento di aver speso quei pochi secondi per fare quel regalo per cui molti avrebbero ucciso. Chissà quando lo avrebbe trovato... quando avrebbe indossato l'indumento? O si sarebbe accorto che c'era qualcosa di carta nella tasca nel momento di mettere a posto i bagagli nell'armadio della nuova stanza? Tutto poteva succedere, lui comunque sarebbe stato là ad aspettarlo. Sorrise in direzione dell'uomo e se ne andò.

Puoi farlo trovare a Mason quando vuoi, appena decidi di usarlo fammi un fischio che ti mando Adi per un'altra ruolata ;)

Spero ti sia piaciuto il primo incontro/benvenuto a Anderville ^^
 
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Devil Death
view post Posted on 7/9/2011, 22:50




A quanto pare lo spirito non aveva intenzione di mollare la presa, non rinunciò al proprio malcontento ma continuò ad infierire, affermando che ero insensibile poichè avevo aspettato cinque anni prima di cercare Kristen.
Si... cinque anni. Avevo fatto i miei calcoli e non li reputavo sprecati, anzi pensavo che fossero stati spesi bene. Avevo dato una svolta alla mia vita ed avevo acquisito nuovi poteri con i quali avrei potuto salvare Kristen.
Ma le parole dello spirito si insinuarono in me e germogliarono come zizzagna. E se davvero potevo essere considerato un insensibile per questo? Se avevo davvero aspettato troppo? Tutti i miei piani tremarono, scossi da un uragano chiamato dubbio. Se Kristen aveva smesso di pensarmi? Se aveva accettato la sua vita senza di me?
Ammutolii, soffrendo in silenzio. La sua considerazione sul conflitto di interessi tra me e il rettore del Talamasca mi ferì solo di striscio. Era un ulteriore problema, ed anche con il signor Fryme sarei dovuto stare attento a come parlare, a cosa dire. Io ero qui per un motivo preciso, e guai se qualcuno si fosse intromesso, osservatore o meno. Ma cosa avrebbe generato tale conflitto? Se questa è la mia missione, perchè Fryme dovrebbe opporsi? Voleva forse qualcosa da me, oppure.... dallo spirito?
Per quella sera avevo già pensato troppo, ci avrei dormito sopra e basta. Recepii il messaggio, che in definitiva avrei consegnato anche perchè obbligato: dovevo dire tutto a Fryme, dovevo parlargli di quest'incontro. Conveniva tenere nascosto qualcosa? Mah... ci avrei dormito sopra anche su questo.
Come conclusione del nostro colloquio mi diede il benvenuto ad Anderville. Era da considerarsi una minaccia?
Scomparve, lasciandomi solo. Probabilmente era ancora nei paraggi quindi evitai di mostrare il minimo segno di sollievo. Estrassi piuttosto dalla valigetta un foglio di carta sul quale scrissi con la mia penna speciale un riassuto di quello che era appena successo. In questo modo avrei potuto analizzare in futuro la situazione. I due argomenti da sciogliere erano due: Il confronto con il signor Fryme e il possibile conflitto di interessi citato dallo spirito, e la possibilità di aver commesso uno sbaglio scegliendo di arrivare ad Anderville cinque anni dopo la scomparsa di Kristen. Non... non potevo fare altrimenti! Non volevo farti aspettare così tanto, Kristen...
Dopo aver riempito il foglio di appunti e segnalazioni, scrissi a caratteri maiuscoli "Mattew Mason". Le scritte comparvero subito sul foglio, ed ora ero l'unico che poteva leggere quello che c'era scritto. In questo modo in caso di controlli all'interno del Talamasca non avrei avuto problemi: temevo soprattutto che gli appunti sul futuro colloquio con il rettore avrebbero potuto farmi partire con il piede sbagliato. Scrissi anche il messaggio da recapitare, così non rischiavo di dimenticarlo.
Sbadigliai, assonnato. Avevo bisogno di una lunga dormita. Mi avvicinai alla postazione Taxi, attesi cinque minuti lì, in silenzio, aspettando un dannato passaggio che non arrivava. Lontano sentii i rintocchi di una campana: era mezzanotte e il serizio di trasporto in Anderville sembrava inefficente. Ma dovetti attendere solo un minuto, dopodichè un taxi comparve da dietro l'angolo e si fermò di fronte a me. Salii un po' infastidito per l'aver aspettato così a lungo, caricai le mie cose e come destinazione scelsi una piazza vicina alla sede del Talamasca, più o meno ad un quartiere di distanza. Volevo sondare il terreno prima di arrivare, ma soprattutto non volevo che si sapesse dove ero diretto...
Il taxi partì, almeno l'autista andava veloce. Mi rilassai sul sedile ed osservai Anderville mentre correva oltre il finestrino. Già, correva. E Kristen? Anche lei aveva corso, cercando di scappare?

CITAZIONE
Penna ad inchiostro invisibile: Questa penna scrive con inchiostro invisibile. Solo una persona il cui nome è scritto sullo stesso foglio sul quale ci sono scritte con l’inchiostro invisibile può leggere le frasi nascoste.
Potere passivo.

L'incontro mi è piaciuto shishi, fare l'osservatore mi piace ed ora direi che sono pronto per conoscere la città :coffee:
 
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12 replies since 2/9/2011, 16:07   291 views
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