Anderville GDR

Il colloquio col signor Fryme

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Devil Death
view post Posted on 16/9/2011, 20:21




Il tassista accostò, annunciandomi che eravamo arrivati. Mi trovavo ad un quartiere di distanza dalla sede del Talamasca di Anderville e per raggiungere questa stradina secondaria ci eravamo passati di fronte. Lo avevo già visto in fotografia e sicuramente non passava inosservato. Scesi pagando una cifra onesta rispetto ai prezzi londinesi, ringraziai il conducente e mi avviai per la strada. La temperatura ora era normale, nessun condizionamento da parte dello spirito. Durante tutto il tragitto avevo riflettuto su quello che era successo, leggendo più volte il foglietto che avevo complitato subito dopo la sua scomparsa. Mi sentivo stanchissimo, ero stato in viaggio per un'intera giornata e l'incontro con l'essere sovrannaturale aveva totalmente esaurito le mie energie.
Stancamente, con passi pesanti, mi avviai verso l'entrata della sede.
Questa era piuttosto monumentale, pareva un castello e all'interno doveva essere provvista di ogni tipo di comfort.
Dopo poco arrivai di fronte al sentiero che conduceva al cancello. Mentre camminavo avevo guardato solo l'asfalto che scorreva sotto i miei piedi e alzare ora lo sguardo significava trovarsi di fronte a quella che forse era una delle più belle divisioni del Talamasca al mondo. Per accedervi si doveva attraversare un grande prato verde circondato da frondosi alberi che assumevano un aspetto cupo sul finire del giorno. Questa volta non guardai più il terreno mentre attraversavo il breve tratto di terra sterrata che saliva in un dolce pendio per nulla faticoso da percorrere. Si sentiva qualche rumore tra gli alberi, sicuramente qualche uccello notturno che stava cacciando. L'unico elemento che stonava in quel posto ero io. Trascinando la valigia provocavo un rumore fastidioso che interrompeva la calma dell'atmosfera notturna. Ben presto infatti tra gli alberi cessò ogni rumore: avevo infastidito i pochi animali presenti.
Arrivai di fronte al cancello e suonai al citofono. Estrassi dal portafoglio una carta che andava mostrata per convalidare l'accesso, la puntai verso la telecamera e subito una voce mi rispose.

Mattew Mason! La stavamo aspettando. E' un po' in ritardo e iniziavamo a temere qualche disagio. Spero che il viaggio sia stato piacevole.
Quanta cordialità! Probabilmente sapevano la mia storia ed agivano per evitare ogni possibile disguido. Meglio così, un po' di conforto mi faceva proprio bene.
Leggermente stancante, ma grazie per l'interessamento. In verità ho avuto un incontro particolare e questo ha ritardato il mio arrivo. In ogni caso, nessun problema. risposi.
Avrà tempo di raccontare tutto domani, ora dovrebbe riposare. Aspetti l'arrivo di un nostro delegato che la condurrà nel suo alloggio.
Aspettai poco perchè subito dopo un uomo comparve dall'entrata principale della sede. Arrivò al cancello salutandomi e, apertolo, mi condusse verso l'entrata. Si offrì inoltre di portarmi valigia e valigetta, naturalmente se avessi rifiutato avrebbe insistito così lo ringraziai ed accettai di buon grado la sua gentile disponibilità. Non varcammo la soglia perchè l'uomo, girando a sinistra, imboccò il sentiero sottostante le mura. Camminammo per qualche minuto in cui lui mi fece domande di cortesia e si informò chiedendomi se avessi bisogno di qualcosa. Risposi che, più che altro, avrei avuto bisogno di una dormita, e lui rise divertito dicendomi che mi capiva.
Arrivammo di fronte ad un'entrata ad arco fiancheggiata da un ampio parcheggio. Attraversammo la porta che risaliva, come tutto l'edificio, all'epoca medioevale, dopo poco attraversammo un nuovo arco ed accedemmo infine ad un cortiletto interno. Attraversammo la piazzola, sempre parlando del più e del meno, ed arrivammo di fronte ad una vecchia porta in legno. L'uomo estrasse le chiavi, la aprì e mi invitò ad entrare. Salimmo una rampa di scale piuttosto ampia ed infine, giunti al secondo piano, l'uomo aprì l'ennesima porta, questa volta l'ultima. All'interno l'ambiente era decisamente più moderno ma non osservai con attenzione le mura ed i corridoi, sentivo davvero il bisogno di riposare e mi sentivo poco lucido.
Ecco qui la sua stanza, questa è la chiave. disse consegnandomela .
L'incontro con il signor Fryme è fissato per domani alle ore 12.30, ha raccomandato di riferirle che pranzerete insieme. Vuole essere svegliato ad un'ora particolare domani mattina? In quel caso provvederemo ad avvisarla. Comunque nella stanza c'è una comoda sveglia.
Allora userò quella, non voglio recare disturbo!
Nessun disturbo! Ma come vuole.
Seguì un veloce discorso riguardo gli orari, qualche rapida spiegazione, un paio di regole e il tragitto da seguire per arrivare alla sala comune, con accanto la mensa nella quale avrei potuto fare colazione la mattina seguente. In seguito se ne andò, così mi chiusi la porta alle spalle. Le valige le avrei sistemate la mattina seguente. Osservai la stanza, era piuttosto ampia, pareti bianche, un letto grande con le coperte ben sistemate affiancato da un divanetto in pelle marrone. C'erano inoltre una scrivania, il bagno, un tavolino da salotto, qualche armadio, uno stereo ed una televisione. Dopo una prima occhiata sommaria mi sedetti sul letto e con piacere constatai che era morbido. Mi sdraiai, sbadigliando, dicendomi che avrei riposato un attimo. Ma presto mi dimenticai la sveglia e, vinto dal sonno, mi addormentai con la luce ancora accesa.

Colloquio con Fryme in arrivo :)
 
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-Varonuccia-
view post Posted on 2/10/2011, 17:36




Eccomi! Ti ho lasciato una minima descrizione dell'ufficio così sai cosa aspettarti ^^ Johnny farà un ritardo di 5 minuti, il che è davvero poco per i suoi stardard da rettore XD


Problemi, problemi e ancora problemi. Uscì dall'ascensore seguito da tre osservatori, uno delle forze speciali, uno della sezione investigativa e uno della sezione scientifica, che come segugi gli stava addosso manco fosse un succulento osso con qualche pezzo di carne ancora attaccato. Le ultime briciole della sua pazienza che resistevano strenuamente dopo quarantotto ore in bianco a seguire un dannato caso che non aveva voglia di risolversi per i cazzi suoi.

Signore penso dovremmo spostare le nostre energie su altri casi, ormai questo è giunto ad un vicolo cieco.
Non diciamo assurdità, Jenkins! Le ricerche non sono ancora finite, il nostro reparto sta facendo di tutto per trovare indizi, e sono certo che siamo a tanto così da trovare la soluzione.
A quanto pare il vostro reparto non si rende conto che il nostro reparto speciale non può stare dietro ad una causa persa: ci sono situazioni altrettanto urgenti, non possiamo tenere un intero gruppo di sei persone disponibili solo per un tizio scomparso dietro ad un fatato.
Causa persa? Ci stai dando degli incompetenti, Jenkins?
Veda lei, Strauss.
Faccio presente al mio collega che il “tizio” in questione è uno stimato scienziato del Talamasca. E ritengo perfino inutile ribadire quanto sarebbe importante per la comunità la sua scoperta sul metodo per identificare il marchio della Via.
Una scoperta il cui raggiungimento si protrae da anni, Rehman. Il mio reparto si occupa di agire, non di perdere tempo nei se e nei ma. Avni Onei è scomparso e in tutti questi mesi non ci sono state tracce da seguire se non il biglietto che lo portava ad Anderville.
Abbiamo fatto grandi passi!
Infatti ne vediamo i risultati dopo tutti questi mesi dietro ad un cadavere.
Lei si sta dimenticando che il reparto scientifico ha scoperto che il cadavere trovato non era quello di Avni Onei ma del fatato con cui l'osservatore aveva stabilito un contatto-
Mi risparmi i dettagli, ho letto il rapporto.
Evidentemente non l'ha letto bene, Jenkins.

La voce tagliente di Jonathan Fryme azzittì i tre che smisero di battibeccare e si diedero un contegno. Dio se odiava vedere persone adulte conversare come dei bambini al parco che si litigano la palla. Avrebbe tanto voluto prendere la pistola e piantare un proiettile in quei tre cervelli ma non era stato assunto per i colpi di testa, era stato assunto per il suo sangue freddo e per la bravura nell'organizzare un'intera comunità di imbecilli che non facevano altro che battibeccare da un reparto all'altro per accaparrarsi più attenzione e quindi più fondi possibili. Fossero stati tutti come Lela Leng del reparto comunicazioni non si sarebbe di certo lamentato degli inviti a pranzo e cena.

L'incarico ci è stato affidato prima dal Talamasca di Ankara e poi dai capi di Londra in persona, perciò che le piaccia o meno, Jenkins, dovremo continuare le ricerche, indipendentemente dalla quantità di tempo e personale che ciò richiederà. Spero le sia chiaro.
Sì, signore.
Bene. C'è altro da riferire?
Un rapporto su un furto all'Indiana University, Bloomington. L'ho lasciato sulla sua scrivania.
Eccellente. Altro? Bene. Ora se volete scusarmi ho un pranzo a cui dedicarmi. Arrivederci e buon lavoro.

Si separarono. A lunghi passi il rettore del Talamasca di Anderville si recò nel suo ufficio dove lo aspettava un pasto e un uomo, Mattew Mason, anche lui dietro la sparizione di qualcuno, sua moglie. Di bene in meglio. Ne aveva veramente abbastanza di gente scomparsa, gli sembrava di essere diventato un poliziotto e, per uno che era sempre stato un malvivente con un bellissima specializzazione nell'assassinio, la cosa non era né ironica né divertente. Si sentiva come se avesse le mani legate, o meglio, ammanettate.

Ma non era il momento di riflettere sui propri problemi interiori, né sulla voglia di impugnare un'arma e di mollare il lavoro per cui era stato profumatamente pagato, né alla stanchezza di due giorni senza pace dietro una traccia che si era rivelata un buco nell'acqua. Erano le 12:15, aveva tutto il tempo per-

Signor Fryme!

Sì, certo. Era chiaro che avrebbe fatto tardi all'appuntamento. Peccato perché aveva proprio voglia di sedersi alla sua scrivania di legno pregiato occupata da una miriade di fogli, un portatile, varie penne e matite, appunti e scarabocchi; sentiva la mancanza di quelle pareti che aveva fatto tinteggiare di bianco l'anno scorso perché quel cavolo di giallo era decisamente orribile, di quei tre quadri a tema floreale che avrebbe volentieri gettato nel cesso se non fosse che quei pezzi di antiquariato avevano un valore sentimentale per la sede a causa di un vecchio fatto accaduto cinquant'anni prima, della sua comoda poltrona girevole che aveva comprato a sue spese perché quella precedente in velluto verde pisello era un'offesa per gli occhi. Già si immaginava il tizio sedere su una della scomode poltroncine in velluto rosso di fronte alla sua scrivania e guardarsi attorno. Il suo non era un brutto ufficio, dodici metri quadri di totale essenzialità con le pareti quasi interamente coperte di scaffali colmi di raccoglitori contrassegnati anno per anno, una piccola macchinetta del caffè marcata Nespresso su un utile tavolino metallizzato a rotelle, una tv a schermo piatto da venti pollici su un tavolino in legno vecchio stile e... Beh, non c'era altro a dire il vero. Nessuna finestra. Mangiare, mangiava alla scrivania, non aveva certo tempo per la mensa, e il suo commensale avrebbe fatto lo stesso.

I vassoi con il piatto del giorno sarebbero arrivati alle 12:30 in punto ma lui probabilmente non sarebbe stato presente.
 
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Devil Death
view post Posted on 3/10/2011, 16:01




Mugugnai soddisfatto per la comoda posizione in cui mi trovavo, ma non appena mi resi conto di essere sveglio aprii gli occhi di scatto.
La sveglia! Che ore erano? Cazzo, no...!
Mezzogiorno. Mancava solo mezz'ora prima del colloquio. Mi alzai subito in piedi perchè non c'era tempo per crogiolarsi beatamente rimanendo sdraiato sul letto. Mi tolsi la giacca doppiopetto che avevo tenuto anche mentre dormivo e la camicia, andai in bagno e mi sciacquai la faccia. Stranamente avevo il viso riposato, niente occhiaie inguardabili.
Ok, calma. Sapevo che prima del colloquio avrei dovuto riflettere sul famoso conflitto di interessi citato dallo spirito, ma non c'era molto tempo per farlo. La priorità in questo caso era essere puntuali.
Iniziai a sistemare un po' le mie cose, cercando dei vestiti adatti per un incontro di questa importanza. Dovevo mostrarmi cordiale ma determinato, nessun passo falso oppure avrei perso lungo il sentiero degli elementi utili per capire che fine avesse fatto Kristen. Sistemai alla bell'e meglio, mettendolo nell'armarmadio in legno pregiato, qualche vestito, ma non tutti, e per l'incontro scelsi un completo formale da lavoro: pantaloni e giacca neri, camicia bianca e una sobria cravatta nera con fini strisce grigie. Tornai allo specchio, mi diedi un'ultima lavata, con la mano tirai indietro i capelli (per sistemarli non avevo bisogno del pettine) ed infine misi un po' di profumo.
Guardai la mia immagine riflessa nello specchio, lo sguardo determinato. Ma presto non ressi il peso ed abbassai gli occhi.
Insensibile!
Per quanto avrei cercato Kristen? L'avrei trovata? Lo spirito mi aveva dato dell'insensibile perchè avevo aspettato cinque anni per cercarla. Ricordo ancora quello che avevo provato la sera precedente. E' bastata una stupida frase ed ho iniziato a vacillare. Non può essere troppo tardi...
Irato sputai nel lavandino. Tornai al comodino ed afferrai il foglio sul quale avevo scritto appunti la sera precedente. Gli occhi caddero subito sulle tre parole che costituivano il nocciolo della questione.
Conflitto di interessi... cosa avrebbe voluto Fryme da me? Al momento non conoscepisco nessun possibile equivoco, nessun possibile interesse che vada contro la perfetta riuscita della missione.
Guardai la sveglia. Le 12.15. Era quasi ora. Avrei riflettuto durante il tragitto. Presi dalla valigia la lettera del Talamasca Londinese destinata a Jonathan e dalla scrivania la mia carta magnetica con registrati i miei dati. Serviva per accedere alla mia stanza, me l'avevano lasciata all'interno. La misi nel portafoglio ed uscii, ancora ignaro del fatto che in una tasca di un paio di pantaloni ci fosse il biglietto con scritto "Archivio".
Riportai alla mente le parole dell'osservatore che la sera precedente mi aveva accompagnato attraverso la sede di Anderville. Iniziai ad andare verso la sala comune.
Se lo spirito aveva parlato di un conflitto d'interessi, sicuramente non lo aveva fatto per caso. Certamente era sicuro che questo conflitto ci sarebbe stato, in caso contrario perchè dirmi una simile sciocchezza che non aveva nè capo nè coda? Le cose si fanno per uno scopo. Forse non lo conosciamo, ma in quello che diciamo c'è sempre un perchè. Mi preparai quindi al peggio: sicuramente ci sarebbe stato un conflitto. Chissà se Fryme già lo sapeva...
Cercai di capire che tipo di conflitto ci sarebbe stato. Conflitto di interessi. Qual'è il mio interesse? Kristen, solo lei. Quindi l'interesse di Jonathan non era sicuramente aiutarmi a trovare Kristen. Fantastico...
Eppure mi tranquillizzai. In fondo la partita era in mano mia. Se Jonathan aveva un altro interesse, sicuramente per ottenerlo aveva bisogno di me, in quanto il conflitto era tra noi due e in quanto il suo unico interesse non fosse anche il mio interesse. Quindi se X (Fryme) non voleva che Y (io) ottenesse il suo (di Y) interesse Z (trovare Krsiten) era perchè X avrebbe chiesto ad Y di non occuparsi di Z, ma di occuparsi dell'interesse di X.
Sostanzialmente dovevo sentire cosa volesse Fryme, dovevo infatti conoscere il suo interesse. Certamente avrei cercato di collaborare nel migliore dei modi, senza mostrarmi indisposto agli occhi del rettore.
Arrivai nella sala comune, un'enorme stanza di epoca medioevale subito oltre la porta principale. La hall era composta da due piani, a terra un enorme tappeto persiano liscio e pulito. Di fronte alla porta d'entrata alcune scale conducevano al piano supeiore. Subito dietro la soglia, invece, uno sportello di accoglienza e, perchè no, d'informazione. Mi diressi dalla segretaria guardandomi attorno. Il luogo era illuminato da un enorme lampadario dorato e monumetale, il soffitto era retto da quattro colonne circondate in modo concentrico da diverse piante e, oltre a queste, da panchine con cuscinetti imbottiti rossi. Erano presenti diversi osservatori, era infatti il momento della pausa pranzo. Qualcuno se ne stava da solo a leggere alcuni documenti, probabilmente legati al lavoro, altri invece discutevano discretamente con alcuni colleghi mentre sorseggiavano del caffè fumante. Qualcuno si girò verso di me con curiosità poichè non mi aveva mai visto.
Giunsi dalla signorina.
Buongiorno. Mi dica!
Buongiorno, avevo un colloquio con il signor Fryme per le dodici e trenta... saprebbe indicarmi dove si trova il suo studio?
Signor Mason! Ci siamo sentiti ieri sera al citofono, le ho risposto io. In ogni caso...
Molto cordialmente mi indicò la strada, dovevo salire le scale sulla rampa sinistra e seguire il lungo corridoio che avrei trovato di fronte. Lì avrei trovato l'ascensore che mi avrebbe condotto allo studio.
Ringraziai la donna chiamandola per nome, come era scritto sulla targhetta che portava sulla divisa lavorativa. Si chiamava Jessica.
Accelerai il passo e giunsi velocemente all'ascensore. Selezionai il piano indicatomi e dopo poco giunsi di fronte allo studio di Jonathan. Fuori dalla porta c'era una guardia.
Mattew Mason? chiese con voce profonda.
Esatto. gli dissi, porgendogli la mia carta magnetica. Non la guardò nemmeno, semplicemente la fece scorrere nell'apposita cavità, e la porta si aprì.
Il signor Fryme non è ancora arrivato. mi disse con formalità. Ma subito dopo mi sorrise divertito.
In verità ha molto da fare, quindi è normale che arriverà in ritardo. aggiunse con voce più sciolta. Gli feci un cenno di assenso con la testa ed entrai.
La stanza era piena di carta. Libri, documenti, post-it, agende... l'ambiente era irrimediabilmente disordinato. Mi sedetti su una poltroncina in velluto rosso di fronte alla scrivania. Un orologio da parete segnava le 12.28. Almeno ero in orario.
Mentre mi guardavo attorno gli occhi incrociarono una cartella di documenti che sembrava nuova, proprio di fronte alla poltrona di Jonathan. Citava a grandi lettere "Indiana University, Bloomington". Ma non mi preoccupai oltre. Presto avrei conosciuto il rettore del talamasca di Anderville... avrei lottato per Kristen. E non dovevo farmi nemici interni.
Una cameriera entrò, portano due piatti con un toast farcito e una piadina con Speck italiano. Si scusò per il ritardo di Jonathan ed uscì velocemente dallo studio. Non iniziai a mangiare, non volevo sembrare scortese.

Edited by ~Pshyco~ - 4/10/2011, 19:35
 
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-Varonuccia-
view post Posted on 8/10/2011, 15:11




Fantastico, veramente fantastico. Ora aveva delle macchie di sangue di fatato sul panciotto, sulla camicia bianca e sulla manica della giacca. Fortuna che aveva almeno avuto tempo per mettere la mascherina così non gli era arrivato in faccia, anche se qualche goccia aveva dovuto togliersela dal collo. Se le occhiate avessero potuto uccidere, il coroner che stava effettuando l'autopsia sarebbe caduto a terra morto stecchito. Forse poteva farsi costruire un oggetto magico simile, uccidere con gli occhi non suonava male come idea.
Aveva speso circa dieci minuti a discutere con il responsabile sulla morte di un fatato e poi gli era stato chiesto di avvicinarsi al tavolo su cui il corpo era steso. Stava giusto mettendo il camice per non sporcarsi che, mentre parlava, il tizio si era messo anche a tagliuzzare e il sangue era schizzato. Che il sangue schizzasse da un cadavere già era strano di per sé (lo stavano studiando proprio per questo), avercelo poi addosso non era una gran bella cosa. Gli fu mostrata la cosa interessante dentro il torace del cadavere e dopo un breve scambio di opinioni se ne andò con un umore peggiore di quando era entrato.

Non aveva tempo né voglia di andare a cambiarsi perciò lasciò perdere. La guardia del suo ufficio lo osservò preoccupato quando vide gli schizzi di sangue, ma il rettore alzò una mano e gli rivolse un'occhiata piuttosto seccata. La guardia sospirò e lo compatì. Che giornata di merda. Aprì la porta e al suo interno c'erano già i vassoi e l'osservatore inglese ad attenderlo.

Buongiorno. disse sbrigativo. Uno sguardo all'orologio gli comunicò che almeno non era troppo in ritardo, cinque minuti, un miracolo. Mi scusi solo un secondo.
Si sedette alla scrivania e mise mano al fascicolo dell'Indiana ignorando per qualche breve momento l'uomo. Erano informazioni utili che si ricollegavano al caso Onei e visto che il suo cervello era in pieno stato operativo era meglio dare un'occhiata veloce adesso e una approfondita finito il colloquio.
“Mh, Strauss ha fatto un buon lavoro”
I ladri erano arrivati in Europa e secondo l'ipotetico itinerario che gli esperti avevano tracciato sembrava dovessero arrivare a Anderville di lì a qualche giorno, massimo una settimana. Bel colpo se effettivamente venivano lì altrimenti avrebbe dovuto scomodare Jenkins e sorbirsi la sua espressione contrariata di cui sinceramente non gliene fregava un cazzo. Chiuse il fascicolo e rivolse finalmente l'attenzione a Mattew Mason: capelli neri, occhi scuri, normale.

Salve e benvenuto al Talamasca di Anderville. disse con un sorriso di circostanza allungando una mano per stringere la sua. Mi scuso per il ritardo e per la fretta ma come può vedere disse indicando le macchie sui vestiti, sono un uomo abbastanza impegnato. La prego cominci pure a mangiare, non stia ad aspettare me.
Sorrise e detto questo prese in mano la lettera di presentazione del nuovo arrivato, le solite formalità. In verità aveva ricevuto per email un altro tipo di lettera riguardante Mason.
Come è andato il viaggio? Spero non ci siano stati problemi. disse senza distogliere gli occhi dalla lettera, abbastanza esperto nel multitasking da poter prestare attenzione a più cose contemporaneamente.
L'email arrivatagli la settimana prima dall'altra sede spiegava più nel dettaglio la ricerca su sua moglie e su quanto gli sforzi fossero stati vani fino a quel punto. Una causa persa, come l'avrebbe chiamata Jenkins. E Johnny era perfettamente d'accordo con lui e con l'email che lo pregava, se poteva, di mettere a frutto le buone qualità di Mason per incarichi più utili.
 
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Devil Death
view post Posted on 9/10/2011, 13:17




Prima che arrivasse mi immaginai come sarebbe stato il colloquio. Jonathan Fryme, avevo fatto delle ricerche su di lui sfruttando la rete privata degli osservatori, un complesso sistema online spacciato per un'azienda comune che in verità nascondeva informazioni utili per ogni membro della corporazione. In verità riguardo al rettore che stavo aspettando non avevo trovato molte informazioni: quelle sulla sua storia erano talmente superificiali che le avevo dimenticate. Ricordo solo la sua foto, al primo impatto mi era parso un tipo professionale, sorrideva con riservatezza e pareva un uomo consapevole del proprio ruolo. Biondo con occhi chiari, viso affilato e tagliente con zigomi sprogenti.
Pensai ad una modalità con la quale l'incontro potesse essere perfetto, per evitare qualsiasi problema sarebbe bastata collaborazione da parte di entrambi per cercare di risolvere questo doloroso problema. Se mi avesse dato ogni singolo dettaglio, tutto...
Ma con il conflitto di interessi, mi avrebbe ostacolato?
Era stato il predecessore di Fryme in persona ad affidare la missione a Kristen, non escludo che a causa della scomparsa di mia moglie siano state condotte delle indagini sul vecchio rettore di Anderville. Tuttavia sono sicuro che anche Jonathan conosce di che tipo di missione si trattasse. Certo era spionaggio ma rispetto a chi? O a che cosa?
Era improbabile che Jonathan sapesse già del conflitto di interessi, in tal caso gli osservatori stessi stavano dalla parte di Fryme. Eppure avevo ottenuto il permesso di venire ad Anderville esclusivamente per cercare Kristen, importante osservatrice dispersa. Dubito che gli osservatori non fossero interessati alla sua salvezza e quindi allo scopo per cui ero giunto ad Anderville. Questo avrebbe significato accantonare la ricerca e perdere tempo impiegandomi per uno scopo inutile. Era poco probabile che il conflitto venisse dall'interno. Sarebbe stato più corretto dirmi che avevano perso la speranza. Sarebbe stato più corretto non accordarmi il permesso. E no, non avrebbero potuto convincermi, mentendo, della sua morte. Perchè non ci avrei creduto.
Il vecchio rettore era stato uno degli ultimi a vedere Kristen, a questo pensiero diventai ad un tratto ansioso, come se mi mancasse il respiro. Se fosse morta, quell'uomo l'aveva vista dopo di me... ma non spetterebbe a me darle l'addio? Non spetterebbe a me seguirla?
Una nuova idea strisciò, prendendo lentamente forma, nei miei pensieri. Avrei voluto incontrare il precedente rettore. Lui, meglio di Fryme, poteva darmi quello che cercavo... Dov'era? Quanta responsabilità aveva nella scomparsa di mia moglie? Se lo colpa era sua, perchè non percutoerlo violentemente?
Scossi la testa stringendo i denti. Nel mentre la porta si aprì. Mi voltai guardando il nuovo arrivato, era lui. Jonathan.
Era stressato, glielo si leggeva in faccia. Pessima partenza, vediamo se l'aura professionale che emanava dalle sue foto era veramente una sua caratteristica.
Mi salutò e mi chiese di concedergli qualche secondo per analizzare la cartella che precedentemente aveva attirato la mia attenzione. Che dire? Atteggiamento professionale. Attesi in silenzio che finisse e quando posò i documenti mi guardò senza mostrare particolare interesse.
Mi diede il benvenuto porgendomi la mano, scambiai una forte stretta con Jonathan ringraziandolo e porgendogli poi la lettera del Talamasca londinese. Si scusò per alcune gocce di sangue che macchiavano i suoi vestiti, non diedi peso a quest'aspetto, sicuramente il suo stress era dovuto anche a questo piccolo particolare.
Mi chiese come fosse andato il viaggio, e l'incontro con lo spirito mi balzò alla mente.
Lo fissai negli occhi, quegli occhi che avevano visto Kristen meno tempo fa dei miei.
Oh, il viaggio è andato benissimo. Solo l'arrivo in stazione è stato un po'... turbolento. Ho un messaggio per lei, signore, e l'interlocutore che ho incontrato all'esterno della stazione non è certo comune.
Ero sicuro di avere attirato la sua attenzione, non mi preoccupai nemmeno di leggere qualche segnale che trapelava dal suo corpo. Richiamai alla mente il messaggio e lo riferii.
Un certo spirito piuttosto antipatico mi ha detto di riferirle che la prossima volta lei dovrebbe portarsi dietro un cambio d'abiti e un guinzaglio.
Per la prima volta mi chiesi cosa volesse dire questo messaggio. Precendemente mi ero preoccupato solo di Kristen e del conflitto di interessi che presto avrei conosciuto, ma non avevo nemmeno preso in considerazione la possibilità di cercare di decifrare il messaggio.
Giunzaglio? Abiti di ricambio? Cos'è, Fryme era stato morso da un cane? O forse qualcosa di più grosso e aggressivo...
Era piuttosto scortese chiedergli di spiegarmi cosa volessero dire quelle parole.
Quello spirito sembrava conoscere molte cose. commentai con voce vaga. Fatta da me la considerazione sembrava superificiale, ma non lo era, aveva infatti uno scopo ben preciso. Volevo analizzare la reazione di Jonathan a questa evidente verità che io, teoricamente, non dovrei conoscere in quanto avevo omesso dal mio racconto tutta la conversazione con lo spirito (conversazione che paradossalmente induceva a pensare ad una sua possibile onniscenza) citando solo il suo messaggio. Era evidente che Jonathan avesse un legame con questo spirito, e se lo spirito sapeva forse Jonathan sapeva... forse Jonathan sapeva come poter sapere.
Presi intanto un toast e lo addentai. Si stava raffreddando, presto non sarebbe più stato buono. Mangiare qualcosa di sgradevole peggiorava l'umore. Pensai che sarebbe stato meglio se anche lui avesse iniziato a mangiare, ma poi mi diedi dello stupido: dovevo rivolgere la mia attenzione a dettagli ben più importanti.

Letto MP, metto qui qualche informazione utile ^^
Nome: Allan Prescott
Età: 75
BG: Allan ha perso tutti i propri familiari, anche l'unico figlio che ha avuto. E' di origini tedesche e ha intrapreso la carriera politica conducendola in concomitanza con gli impegni di osservatore. In seguito Allan aveva guadagnato talmente tanta fama all'interno del Bundestag che venne scelto come rettore del Talamasca di Berlino. A 48 anni divenne cancelliere, risultato eccezionale in quanto era l'uomo più giovane che ricopriva quel ruolo dal dopoguerra. Naturalmente il Talamasca di Berlino fece faville in quel periodo, ma Allan in tutta la sua carriera guadagnò talmente tante ricchezze e potere che pian piano il suo animo si corruppe e sfociò in attività illecite come una forte evasione fiscale e non solo. Gli osservatori tedeschi tuttavia permisero questa situazione poichè tenere il loro capo in una posizione così prestigiosa significava avere numerosi privilegi e zero ostacoli. Non cercarono nemmeno di convincere Allan a darsi una raddrizzata, perchè temevano che sorgesse una discussione e che i rapporti con lui si sarebbero complicati. Per questo gli osservatori si preoccuparono di nascondere i capricci di Allan. Non appena qualcuno si avvicinò a scoprire la verità sul rettore, che aveva trascorso ben 7 anni nella corruzione più completa, gli osservatori misero le mani davanti nascondendo al pubblico, per l'ennesima volta, l'ennesimo sgarro. La situazione tuttavia di era protratta per ben sette anni, era diventata troppo pericolosa, una nuova indagine avrebbe smascherato tutto e Allan fu costretto dagli osservatori a destituirsi dal suo ruolo. Per evitare ulteriori problemi con lui gli venne dato un ruolo comunque importante e venne così trasferito al Talamasca di Anderville, che cercava un nuovo rettore. Rimase lì per altri 19 anni, fino all'età di 74 anni. Avendo trascorso liberamente così tanto tempo nella corruzione, lo spirito di Allan è stato irrimediabilmente compromesso, anche ad Anderville dettava legge in modo cinico e dispotico e non rinunciò ai propri vecchi vizi. Nonostante la sua corruzione, il Talamasca procedeva bene seppure con un malumore inespresso. All'età di 69 anni, tuttavia, Allan iniziò a perdere professionalità e a commettere diversi errori (Kristen è uno di questi) finchè a 74 anni non gli venne un ictus. Per evitare complicazioni Allan fu "invitato" a cedere il posto di rettore, ricoperto poi da Fryme. In seguito all'ictus Allan ha perso lucidità, tanto che si sospetta che sia diventato pazzo. Ora si trova nel Talamasca di Anderville, segue regolarmente un programma di riabilitazione e degli incontri con uno psicologo. Viene tenuto in alta considerazione anche per la sua eredità che verrà acquisita dagli osservatori alla sua morte.
Fisico: vedi foto. paulnewman
L'attore è Paul Newman
Carattere: Inizialmente Allan aveva grandi sogni, sperava di avere una carriera di successo e di cambiare le cose in meglio. Purtroppo nonostante queste nobili ambizioni, l'ambiente politico lo cambiò affinando la peggior parte del suo ingegno e cambiando i suoi ideali e le sue aspirazioni. Quello della politica era un campo talmente spregiudicato che Allan, per sopravvivere, fu costretto a modificare i propri propositi. Cadde così in compromessi sempre più meschini finchè non arrivarono i 7 anni di completa corruzione che lo portarono al punto di non ritorno. Dopo l'ictus parla di meno, come se fosse costantemente perso nei propri ricordi, ha lo sguardo velenoso come se bramasse qualcosa che sa di non poter ottenere. Gli psicologi hanno iniziato a sospettare di instabilità mentale, provocata probabilmente dal colpo vascolare.
Riguardo a Kristen: La moglie di Mattew era promettente e, soprattutto, INCINTA, per questo Allan le affidò una missione speciale che solo lui conosceva. Nei fascicoli relativi al caso è chiaramente leggibile che le informazioni più importanti erano state omesse. Fryme attualmente non è a conoscenza di alcuni dati fondamentali per completare il puzzle. Naturalmente sa le circostanze dell'impiego.
Missione: Kristen doveva imbucarsi nella via della luce. Era talmente brava che Allan pensava fosse in grado di eludere qualiasi prova (anche quella della verità, in quanto Kristen entrava in una condizione mentale in cui riusciva ad ingannare sè stessa.)
Perchè doveva infiltrarsi?
Nei fascicoli si legge che la missione era una truffa bancaria, infiltrazione con trasferimento illecito di fondi dal conto della via ai conti del Talamasca. Kristen conosceva SOLO QUESTA MISSIONE. Fin qui, tutto normale...
Ma il vero obiettivo del rettore era molto più meschino, tanto che Allan non scrisse i suoi veri propositi sul fascicolo poichè:
1) Era sicuro che la sua richiesta sarebbe stata considerata illegale.
2) Kristen si sarebbe ribellata.
Perchè Allan ha scelto la moglie di Mattew? Kristen aveva avvisato il Talamasca londinese della sua imminente maternità, Allan lo venne a sapere e ideò un piano. Quando si incontrarono, oltre alla spiegazione della truffa, con noncuranza Allan disse a Kristen di assassinare un pezzo grosso della via, se le fosse capitata l'opportunità.
Kristen si infiltrò con successo. Una volta dentro Allan la tradì: riuscì a contattare la via in incognito informandoli delle vere intenzioni di Kristen (ossia che voleva rubare i soldi).
Ma Allan ci vedeva lungo... quelli della via avrebbero catturato Kristen cercando di giustiziarla, ma, una volta scoperto che lei era incinta, non avrebbero portato a termine l'esecuzione. Insomma, per quelli della via della luce, essendo giusti, uccidere Kristen (e quindi il figlio) era uno scempio...
L'evento (catturare come infiltrata una donna incinta) era non raro, ma unico. Allan suppose che quelli della via avrebbero condotto un vero e proprio caso giuridico nei confronti di Kristen, caso che, in quanto unico, sarebbe stato affidato a Philipp Rockwell in persona per evitare qualsiasi problema con le leggi della via della luce. Kristen avrebbe quindi conosciuto Philipp faccia a faccia... e l'allusione di Allan uscita durante l'incontro con la moglie di Mattew (se trovi uno importante della via, uccidilo!) avrebbe fatto il resto, ponendo Kristen nella condizione di poter uccidere il fondatore della via.
Riassumento: Allan, sfruttando il fatto che Kristen fosse incinta, la fa infiltrare e in seguito catturare da quelli della luce che, venendo a conoscenza del fatto che lei era ingravidata, l'avrebbero spedita da Rockwell in persona che avrebbe poi deciso il suo destino. Kristen, trovandosi di fronte al fondatore della via, aveva il compito di ucciderlo. Allan manipola quindi gli eventi inducendo Kristen ad assassinare Philipp...
Inoltre il suo piano non era una lama a doppio taglio(per lui). Se Kristen fosse morta, pace, il piano era interessante e valeva la pena tentare. Nessuno avrebbe saputo del tradimento, quindi nessuno poteva dargli delle responsabilità. Kristen inoltre non avrebbe pensato di essere stata tradita da Allan stesso, poichè essendo un'infiltrata il rischio di venire scoperti c'è sempre, in qualsiasi caso.

Fammi sapere se va bene :D


Edited by ~Pshyco~ - 21/10/2011, 22:31
 
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-Varonuccia-
view post Posted on 15/10/2011, 11:58




Stava giusto considerando di affidare a Mason il caso del fatato schizzato con quella cosa interessante dentro il torace, quando il nuovo arrivato lo colse alla sprovvista. Beh, sulla sua faccia non si vide molto, solo una lieve e legittima sorpresa e in seguito un'espressione sarcastica, mentre all'interno c'erano turbolenze che avrebbero fatto precipitare un volo di linea con trecento passeggeri.
Alla notizia di avere un messaggio da parte di un tipo non comune aveva semplicemente alzato un sopracciglio aspettando di sentire il seguito, chiedendosi chi mai avrebbe fermato una persona appena scesa dal treno per parlargli del suo capo, e come diamine facesse a sapere l'occupazione di Mason: okay che erano una società conosciuta alla popolazione, ma i nomi dei propri “dipendenti” e i trasferimenti e altre cose di questo genere erano informazioni interne che al pubblico non dovevano interessare. Spie?

Alla parola spirito si era leggermente allarmato. Coincidenza? Non credeva molto nelle coincidenze. Poi la rivelazione. Il messaggio in sé era proprio impossibile da non cogliere, così come l'identità dell'individuo che aveva pronunciato una tale frecciatina. Dio se avesse potuto fargli ficcare a forza quelle parole in gola! Era un insulto bello e buono, un cazzo di insulto! Come diavolo si permetteva di- Calma, calma, fuori aveva la sua maschera, dentro ruggiva. Una serie di vendette gli passarono per la testa ma lasciò perdere: il gramo Archivista aveva incontrato Mattew Mason, perché? Dubitava fosse solo per mandargli un messaggio. No, anzi, poteva benissimo essere solo per quello, aveva un senso dell'umorismo che faceva ridere i polli e una valanga di tempo libero.

Anche il messaggio dopotutto era solo una presa in giro che si riferiva all'occasione in cui il gramo in forma canina innocua correva per le strade di Anderville e lui gli correva dietro. Per poi finire dentro una fontana grazie ad una sua spinta alla commissario Rex. Sì, la prossima volta si sarebbe portato dietro un cambio di vestiti, ma al posto del guinzaglio si sarebbe munito di sale, ferro ed esorcismi. Maledizione, se solo avesse saputo in anticipo che quella volta l'avrebbe incontrato per strada!

Capisco. Ha un umorismo che fa ridere i polli, non c'è dubbio. Sarà perché è morto. disse sapendo che il gramo nella sua onniscenza avrebbe avuto la sua risposta.
Ma qualcosa non gli tornava. L'istinto gli diceva che questa non era soltanto una bravata da bambini dell'asilo. Ci fu un “click” quando Mason se ne uscì con quel commento vago: la sua paranoia stratosferica gli disse che quel vago era tutt'altro che reale.

Jonathan cercava il gramo da mesi per accedere all'Archivio dato che non riusciva ad entrarci per caso. Non era colpa sua se della questione di Onei in realtà non gliene fregasse un cazzo, lui non aveva la mentalità dell'osservatore, a lui non interessavano minimamente i problemi e gli ideali e il senso del dovere e della comunità di quella gente: lui era lì per lavorare, non per provare sentimenti per una causa non sua. Perciò via la possibilità di avere culo ed entrarci senza invito.
Dunque, Johnny cercava il gramo per Onei, il gramo lo evitava sempre e lo prendeva per i fondelli, in mezzo a questo gioco di guardie e ladri non c'era mai stato tra loro due uno scambio di parole, il gramo per la prima volta gli diceva qualcosa ma attraverso terzi, per terzi si intende Mettew Mason, il quale a sua volta stava cercando qualcuno. E con molta più motivazione del sottoscritto.

Perciò quel commento vago gli suonava proprio come un egoistico inizio di arraffare più informazioni possibile per i propri scopi. Purtroppo se c'era qualcuno che era egoista era proprio Jonathan Fryme quindi col cazzo che avrebbe rivelato alcunché.

Oh non ci faccia caso. È un tipo originale. liquidò senza troppa importanza con un sorriso di circostanza come al solito. Le ha per caso dato altri fastidi? Rovesciato valige, lanciato oggetti per aria? continuò in tono di conversazione.
“Dato un biglietto di sola andata per l'Archivio?” era la reale domanda.

Certo se fosse stato in lui e se avesse tra le mani il biglietto magico non l'avrebbe certo detto. Ebbe la tentazione di perquisire lui e tutti i suoi averi, tanto per essere sicuri ma non era consigliabile: avrebbe creato sospetto non solo in Mason che prima o poi avrebbe fatto due più due con la parola “guinzaglio” e tutto il resto, visto che nella sezione "Spiriti" c'erano documenti sui grami e sul gramo Archivista, ma sospetto non necessario tra colleghi. “Il nuovo arrivato viene perquisito? Sarà mica sospettato di essere uno della Via?!”. No, non c'era bisogno di creare confusione tra le loro schiere. Forse poteva farlo lui stesso appena Mason fosse uscito dalla sede.
 
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Devil Death
view post Posted on 25/10/2011, 16:50




Quel suo viso aveva qualcosa di inquietante. Non era perfetto, la sua bellezza quasi scabra, sfocata, i suoi occhi che in un'altra vita sarebbero stati leggeri, sembravano costituire una maschera adatta a svolgere il proprio ruolo. La percezione della sua voce raffreddò l'aria che respiravo, che tipo di uomo avevo di fronte?
Poteva qualcuno con quella faccia sperare che le cose andassero per il meglio? Voleva veramente la salvezza di Kristen, oppure voleva usarmi?
La sensazione che ricavai dai primi secondi del nostro incontro non era per niente favorevole al mio scopo. Lo capii proprio in quel momento, quando mi rispose evitando palesemente l'argomento e assicurandosi con l'indifferenza l'impossibilità di una mia eventuale insistenza. Ma, intuitivamente compresi che Jonathan sapeva. Sapeva ma chiudeva la bocca. Improvvisamente il lato pessimista della mia ragione prese il sopravvento, per un attimo Fryme si trasformò in una iena affamata e magra, alla ricerca di una preda. Credo che gradisse me, piuttosto che la piadina che aveva di fronte.
Accavallai le gambe e misi una mano in tasca, mentre con l'altra diedi un'altro morso al toast.
Avevo come l'impressione che volesse nascondermi qualcosa, che fosse in questa stanza solo perchè la procedura lo inchiodava controvoglia su quella sedia. Ma non vedeva l'ora di congedarmi per tornare ai suoi interessi. Ripensai alla sua risposta, che marchiava lo spirito definendolo, con malcelata indifferenza e superficialità, originale. La classica risposta che danno tutti quando si vuole far cadere un discorso: "è un tipo originale."
Oggi essere originali è una cosa comune, nonstante originale significhi anche fuori dal comune.
Perchè dovevamo partire con il piede sbagliato? Perchè non dirmi chi fosse quello spirito, che cose avesse voluto dire con quel messaggio, perchè avesse contattato me e non lui in persona? Perchè doveva fare il misterioso e nascondersi sotto una inutile e dannosa corazza?
Stavo riflettendo su questo quando mi chiese se lo spirito mi avesse rovesciato le valige o lanciato oggetti per aria, al che lo guardai stupito per la sua domanda, come se mi avesse chiesto quante volte al giorno andassi al cesso. Rovesciato le valige? Lanciato vestiti per aria?
Aspetta, Mattew. Questo era proprio quello che ti serviva. Un suo intervento scomposto, una sua considerazione inusuale che poteva risolvere qualche dubbio che, se ancora non era stato formulato, sarebbe arrivato a breve.
La prima cosa a cui pensai furono i miei vestiti. Che connessione poteva avere lo spirito con i miei vestiti? O con la mia valigia? Perchè Fryme ha parlato dei miei vestiti? Non poteva piuttosto, come prima domanda, chiedermi se lo spirito mi avesse importunato a parole?
Fryme mi parla di fastidi... per lui pensare che lo spirito mi avesse dato fastidi era un po' tirato. Insomma, avevo solo detto che l'arrivo era stato turbolento, e la presenza di una spirito bastava a definire l'arrivo turbolento. Cosa faceva sospettare a Jonathan che lo spirito mi avesse recato dei fastidi? A quanto pare lo conosceva bene, eccome... tanto da supporre che lo spirito avesse interesse a rovesciarmi le valige o a frugare nei miei vestiti...
In ogni caso la domanda sulla valigia e sugli indumenti mi pareva troppo specifica per non essere stata pronunciata per errore.
Mi tolsi dal viso l'aria stupita per una domanda così stramba e risposi con la più limpida sincerità. La sua domanda semprava presupporre un sì... non gli chiesi il perchè di questa domanda, non gli feci notare che la sua supposizione sui presunti fastidi fosse sorta dal nulla.
Non si è avvicinato molto, a dire il vero; ho giusto percepito il cambiamento di temperatura. Abbiamo solo parlato, sembrava soddisfatto di aver trovato qualcuno che potesse riferirti quel messaggio.
Subito dopo i miei pensieri si dissociarono da quel discorso. Non dovevo perdere tempo! Volevo sapere di Kristen, non dei messaggi per Fryme. Vediamo quanto mi era nemico Jonathan... se fosse con o contro di me, lo avrei scoperto subito, giudicando dalla sua professionalità e dalla chiarezza dei suoi discorsi.
In ogni caso volevo cortesemente dire che sono qui per ritrovare mia moglie. Spero proprio che lei possa aiutarmi, altrimenti non saprei a chi rivolgermi. ed era vero. Avrei un paio di piste, ma questa era probabilmente quella più attendibile.
Ma il pensiero che Fryme avesse altri interessi mi turbava. Se non avessi trovato Kristen a causa sua, dove sarei arrivato pur di vendicarmi?
 
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-Varonuccia-
view post Posted on 29/10/2011, 17:27




Non gli aveva dato altri fastidi?
Meglio così.
“Sì, decisamente meglio così” pensò col solito sorriso di cortesia.

Sempre che quella fosse la verità. Era in quei momenti che l'idea di installare un grande fratello per tutta Anderville lo coglieva. Usare i fondi del Talamasca per scopi di osservazione ventiquattro ore su ventiquattro installando telecamere ovunque gli pareva del tutto logico e coerente con gli ideali della comunità, no?
Tornando a Mason, non aveva idea di che direzione avessero preso i suoi ragionamenti, fatto stava che per la seconda volta in quella giornata alzò un sopracciglio, vedendolo sorpreso. Aveva parlato marziano? Un fantasma dispettoso era un fantasma dispettoso, di stronzate ne faceva a manetta, soprattutto se si trattava di un poltergeist; casi di questo genere erano riportati in moltissime testimonianze. Oppure aveva mangiato la foglia e aveva intuito come realmente stava andando quella breve conversazione.
Comunque non gli interessava che stesse confabulando con se stesso, qualsiasi cosa fosse Johnny non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa. Per questo motivo ora Mason doveva fare come diceva lui o avrebbe trovato il suo soggiorno al Talamasca andervilliano piuttosto noioso e a senso unico.

Certamente. replicò affabile quando Mason tornò sulla moglie.
Si voltò verso il portatile prendendo possesso del mouse; lo schermo riprese vita e cliccò su una cartella precedentemente preparata.
Mi hanno detto che le hanno fornito tutto il necessario, copie dei nostri registri, il fascicolo dell'indagine standard che è stata fatta a suo tempo, e ogni cosa potesse servirle. Io non posso offrirle molto di più. Sua moglie non è stata qui molto a lungo, i rapporti con i colleghi di Anderville sono stati tranquilli e poco approfonditi vista la sua missione. Ho una lista di nomi, dall'indagine di cinque anni fa; dovrà ricontrollarla perché in questi anni alcune cose possono essere cambiate tra trasferimenti e decessi. Chieda pure alla sezione amministrativa per sapere che fine hanno fatto e avere i loro recapiti. Mandò in stampa i fogli e li consegnò all'uomo. Quanto alla missione, lei sa già che era una missione di spionaggio e che alcuni dati sono stati cancellati dal fascicolo. continuò porgendogli la copia del fascicolo della missione di Kristen. Io non posso dirle nulla di più a riguardo, non ero presente e non c'era motivo per me di sapere cosa fosse accaduto nello specifico, i nomi di chi ricorda e può avere qualcosa da dirle sono scritti lì sopra. annuì verso i fogli. Credo lei sappia già che ai piani alti molti ritengono questo caso chiuso. Lo guardò in modo eloquente e aspettò una qualche risposta.

Non gli importava di fare il cattivo, Mason era una risorsa e le cause perse a Johnny non erano mai piaciute. La sua modesta opinione era che la moglie era morta insieme al feto e che il marito stesse correndo dietro ad un sogno ad occhi aperti per non affrontare la realtà. Tutti volevano scansare il dolore, sia fisico che psicologico, ma le ossessioni non facevano bene a nessuno; meglio accettare i fatti e andare da uno psicologo per riprendersi e andare avanti. Il problema era che svegliarlo da quella fantasia era compito suo, del rettore, e Johnny solitamente riusciva a capire alla perfezione quando era il caso di prenderla a maniche larghe o affrontare le cose in modo più diretto.

Ci sono persone che vedono in lei del potenziale, un potenziale che dovrebbe essere sfruttato per motivi più reali di una caccia ai fantasmi. Mi creda, Mason, io non ci tengo a fare la parte del cattivo ma temo sarà l'unico aspetto di me che riuscirà a conoscere se si ostina a continuare su questa strada a senso unico.
Il suo tono era calmo ma deciso, non ammetteva repliche e non se ne aspettava, perciò era decisamente più saggio se Mason se ne stava zitto a meno che non avesse qualcosa di intelligente da dire.
Perciò le propongo un patto. Io farò il possibile per aiutarla e le metterò a disposizione ogni informazione su cui posso mettere le mani grazie alla mia posizione, ma lei deve promettermi una cosa: se entro sei mesi non trova nessun indizio, nessuna traccia da seguire, dovrà lasciar perdere e occuparsi di altri casi che richiedono la nostra attenzione.

Spero sia tutto giusto XD
 
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Devil Death
view post Posted on 13/11/2011, 01:08




La discussione peggiorava secondo dopo secondo. Innanzitutto mi parve, ad un tratto, che parlassimo una lingua diversa, poichè alla mia sorpresa non seguì una sua sorpresa. Insomma, gli sembrava che tutto ciò che avesse detto fosse logico e diretto, senza intoppi o significati reconditi che inducono a emanare una sentenza nonostante non ce ne siano i presupposti. Per questo l'atteggiamento di Fryme mi stupì per la terza volta in pochi minuti, ma la terza volta non diedi a vedere la mia incredulità e decisi di assumere un atteggiamento più prudente, nascondendo quindi i miei sentimenti. Ma a quanto pareva, sia per la risposta secca, un "meglio così" piuttosto lapidario, e sia per l'atmosfera di disagio che si era creata tra noi, pensava di non aver commesso nessuna incongruenza riguardo a quello che aveva detto.
Iniziai a pensare che lui non avesse l'indole di un osservatore. Sembrava piuttosto essere il rettore del Talamasca solo per i suoi modi di fare cinici e per la propria esperienza in campi dove la ragione non aveva l'importanza che io stesso le attribuivo. Probabilmente i suoi pensieri erano meno macchinosi e più diretti, scontrosi. Per questa volta mi prendo la libertà di dire anche io "meglio così", in fondo avevo più possibilità di uscirne pulito. La golpe e il lione, diceva Machiavelli... e Fryme pareva essere solo un lione.
I dati che mi fornì furono insufficienti. Speravo di scoprire qualcosa di nuovo, ma i fogli da lui stampati contenevano solo 3 o 4 nomi che ancora non avevo visto, ma nulla di più. Un buco nell'acqua? All'apparenza era così, mi mostrai un po' deluso in quanto le mie speranze ottimistiche erano state smentite dai fatti. Effettivamente Fryme non era ancora in servizio quando Kristen scomparve, quindi ne deduco che non possa fare miracoli e non possa conoscere la verità, che si trovava all'infuori di quello studio.
All'infuori di quello studio... quello studio...
Ma certo! Certo, certo, certo!
Cazzo, era proprio quello studio la chiave del mistero! Dovevo rimanere da solo in quella stanza. A patto che il rettore precedente la avesse in dotazione... E Fryme me lo avrebbe sicuramente detto. Ho sviluppato particolari abilità da quando sono diventato un osservatore, ma un piano che prevedesse l'utilizzo immediato di queste abilità mi veniva in mente solo ora.
Mi chiesi ironicamente se non fossi uno stupido. Anche precedentemente avevo gli elementi per capire dove trovare le informazioni che erano state omesse dai fascicoli...
Riguardai i nomi delle persone con le quali Kristen era venuta in contatto. L'occhio cadde sulla persona che senz'ombra di dubbio ne sapeva più di tutti.
Allan Prescott.... colui che ideò la missione data a Kristen... colui che ideò la missione nella quale mia moglie scomparve.
Presto avrei fatto un salto da Allan. I fogli dicevano che si trovava ancora nel Talamasca di Anderville. C'erano inoltre parecchie informazioni biografiche che presto avrei analizzato con cura.
Un altro nome, che non avevo ancora visto, catturò la mia attenzione. Arnfried Heinrich... lessi velocemente, rissumendo era colui che aveva fornito informazioni su come poter entrare nella Via della Luce come infiltrata senza che gli adepti di Rockwell potessero smascherare la sua copertura. Probabilmente per entrare si doveva passare una specie di test... magari un esame dove veniva quantificata la volontà del potenziale adepto... dove veniva valutata la verità delle sue intenzioni...
Quanto era brava Kristen?
Quando Fryme disse "piani alti" alzai lo sguardo dai fogli e lo fissai serio.
Oh, i piani alti pensano che il mio sia un caso chiuso. Lo avevo sospettato. E la probabilità che il conflitto di interessi non derivasse da Fryme in persona, ma dal Talamasca londinese stesso, come prima avevo ipotizzato con scarsa convinzione, salì vertiginosamente. Fryme ne era al corrente? Fryme eseguiva degli ordini?
Fryme non si trova ai piani alti?
Dovevo muovermi cautamente. L'ambiente in cui milito mi è ostile... agli osservatori non interessa la salvezza di Kristen. Non mi aspettavo il contrario, ma non mi aspettavo nemmeno che mi ostacolassero...
Quando Fryme definì "fantasma" Kristen, immaginai quanto avrei goduto prendendolo per la cravatta tirandogli poi qualche pugno in faccia e, afferratogli il capo, sbattendoloo ripetutamente contro lo spigolo del tavolo.
A questo stronzo non gliene frega un cazzo di Kristen, e ora non avevo alcun dubbio. Questo stronzo crede che Kristen sia morta, che mio figlio sia morto con lei.
Questo stronzo deve essere mio amico... per convenienza...
Lo ascoltai soppesando le sue parole e comprendendo la sua posizione, non utopica da immaginare. Del resto, faceva il suo lavoro portando avanti le sue idee, differenti dalle mie. Gliene potevo fare una colpa? Nessun torto verso Mason in quanto Mason... forse un torto verso Mason in quanto marito...
Il pensiero sulla Golpe venne smentito, Fryme si dimostrò anche astuto. Mi diede sei mesi, con entusiasmo pensai che erano abbastanza per trovare il minimo indizio, in verità entro sei mesi credevo di trovare Kristen stessa.
Avevo tre piste: Lo studio dei rettori del Talamasca da analizzare con le mie abilità, Allan Prescott e Arnfried Heinrich. Sei mesi erano più che sufficienti per capire dove andare.
Accetto, signor Fryme. Certo dare una scadenza ad un argomento così delicato, almeno per me, mi provoca sofferenza, tuttavia comprendo pienamente le sue ragioni e non posso fare a meno di assecondarle, tentando di seguire le regole e di agire entro determinati parametri oltre i quali la mia ricerca diventerebbe individuale e non sotto la protezione della nostra confraternita.
Prima di arrivare alla domanda a cui più ero interessato, ossia chiedere dove fosse lo studio del precedente rettore, Allan Prescott, decisi di porre altre domani non esattamente inutili, ma quasi.
La missione venne ideata da... - iniziai a guardare i fogli che mi aveva consegnato, fino ad arrivare al nome di "Allan Prescott".
Allan Prescott, giusto? Credo che lei lo conosca personalmente. Cosa saprebbe dirmi a proposito di questo individuo? Analizzando la sua storia, i suoi ideali e il suo comportamento, sarebbe possibile capire quante speranze nutriva in un successo di Kristen?
Come primo argomento era più che sufficiente. Mi venne un dubbio: quanto poteva durare il colloquio? Fryme aveva altri impegni?
In fondo non c'era da preoccuparsi. Avrei potuto chiedere quale fosse lo studio di Prescott a qualsiasi osservatore che lavorava nel Talamasca Andervilliano da più di cinque anni...

Edited by ~Pshyco~ - 21/11/2011, 21:21
 
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