Visita la città. Si diletta a darle delle preoccupazioni, passeggiando per le vie, entrando e uscendo dai negozi e dai locali, mai fermo in un posto, mai riconoscibile. Parla a qualche passante e, con assorto piacere, riesce a farsi dare un libro senza averlo pagato, una lettura leggera di miti e leggende e grandi interrogativi, tipo se la fine del mondo è vera ed è vicina come l'ha vista lui. Ogni tanto, osserva i ragazzi e le ragazze che si avvicendano per le strade, le belle donne e i bei uomini.
Si lecca le labbra di piacere, guardandoli.
Li conosce meglio.
Con tra le mani il libro tenuto ben saldo, si avvicina a quella che sembra una specie di locanda, come lo chiamano oggi un fast-food. Cibo veloce, ammette con divertimento che il nome gli st a pennello.
Poi entra e si siede nel locale quasi vuoto, togliendosi un cappello "da mafioso", come lo chiamano, dalla testa. Fa pandant col completo grigio che si è scelto, il foulard verde che pende attorno al collo libero.
Il locale ha una scossa, appena entra. Come se qualcosa all'esterno tremasse. Il ragazzo sorride, l'aspetto in continuo mutamento, e si dirige ad un tavolo come se niente fosse. E in effetti, nessuno sembra aspettare che ordini qualcosa. E' come se fosse semplicemente assente, anche perchè per lui è più importante leggere quel libro che non farsi servire un caffè che sa con certezza, poi, che gli sarà dato dalla cameriera così versatile e servile, ed un po' troppo vestita per i suoi gusti.
Assorto nella lettura, si guarda ogni tanto attorno. Dei ragazzi con una bambina mangiano, e quest'ultima gioca con una giovane che sembra spingersi nell'imitazione di un qualche buffone di corte.
La bambina sembra, prima tra tutti, notarlo pochi minuti dopo che lui le ha posato gli occhi addosso. E' una cosa normale ma seccante, e l'espressione della piccola è tutt'altro che divertita adesso, mentre si ricambiano gli sguardi. Forse capisce qualcosa, forse no. Le sorride viscido, mentre quella tira la manica di quello che dev'essere suo fratello e gli si fa più vicina, impaurita da lui.
Che dire, ci sa fare con i bambini, lui. Quelle piccole bocche della verità, scomode e irritanti, sono piacevolissimi passatempi se presi per il verso giusto, una farfalla a cui tarpare le ali e la lingua. Svuotarli è ancora più piacevole, pensa, mentre come aveva predetto la cameriera di turno gli porta un caffè senza nemmeno l'abbia chiesto.
E si, lo ripete a sè stesso: questo strano mondo è una pacchia.
CITAZIONE
Occultamento: Thomas impiega una dose incredibile di magia per occultare il proprio aspetto alle persone e sopratutto alla... città che lo circonda. Ciò lo rende irriconoscibile ai più, praticamente introvabile anche da solo in mezzo ad una piazza completamente vuota: questo potere infatti muta continuamente le sue caratteristiche facciali e fisiche senza che l'eventuale interlocutore o altri osservatori si rendano consciamente conto del cambio. Di fatto, fintanto che Thomas interagirà con qualcuno ponendo su di sé la sua attenzione, quest'ultimo percepirà solo lievemente la presenza di alcune stranezze senza darvi un peso particolare (forse credeva di aver visto un paio di occhi blu che in realtà, il secondo dopo, si rivelano neri). Una volta distolta l'attenzione da lui, Thomas diventa totalmente irriconoscibile.
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